
Il commissario capo Piermario Pollieno comandante della polizia provinciale di Sondrio
Sondrio – “Aprile dall’inizio dell’anno è stato il mese più critico, ma era prevedibile. Tra poco sarà periodo di parti, dunque bisognerà stare ancora più attenti, anche ai piccolini”. Sebbene il comandante della polizia provinciale, il commissario capo Piermario Pollieno, non mostri alcuno stupore, il numero di incidenti stradali con animali selvatici nel corso del mese passato fa una certa impressione: 54 non sono certamente pochi, 23 in più rispetto a marzo. A entrare in collisione con auto e moto sono stati cervi (21), caprioli (10), volpi (8), tassi (5) e faine (4).
“Per quanto riguarda gli ungulati, la speranza è che inizino a salire di quota, ma questo accade sempre meno: parecchi stanno cambiando habitat, tendono a rimanere più in basso”, osserva il comandante. Tra gli incidenti di aprile decisamente più inusuali, un caso con un gatto e un altro con un merlo. “Ci chiamano anche per gli uccellini caduti dal nido e, tanto di giorno quanto di notte – osserva – quando si tratta di fauna, che siano 200 chili o pochi grammi, non c’è differenza e sotto questo aspetto va apprezzato il senso di responsabilità di tanti automobilisti”.
Nelle voci del report, che ogni mese dà conto dell’attività della polizia provinciale, spiccano anche dieci predazioni del lupo nei confronti di cinque cervi, tre caprioli e le solite, povere pecore. “Inutile nascondersi dietro un dito, i lupi ci sono e crescono anche come numero”, osserva il numero uno della polizia provinciale, che il mese scorso si è occupata anche del soccorso e dell’invio al Cras di Ponte in Valtellina di 22 capi feriti, tra cui ben sette germani reali e un picchio.
Tre, invece, le capre “inselvatichite“ abbattute, previa autorizzazione di Ats della Montagna, su richiesta del proprietario. “Dalle greggi che d’estate vengono portate in montagna, talvolta capita che alcune capre, ma anche pecore, si stacchino per seguire un maschio del gruppo e non sia più possibile in alcun modo recuperarle: l’abbattimento generalmente viene richiesto per evitare possibili problemi”, chiarisce il comandante. Per assicurare le numerose attività che rientrano nei compiti del corpo che dirige, Pollieno può contare su tre ufficiali, nove agenti e altrettante guardie volontarie provinciali. “Tutto personale che ringrazio, perché esprime una passione e uno spirito di sacrificio non comuni” conclude il comandante della polizia provinciale.