Samolaco: onore a Lorenzo, caduto in Russia

Samolaco, i resti dell’alpino Scaramella restituiti ai propri cari

Lorenzo Scaramella nacque il 3 giugno 1919 a San Pietro di Samolaco

Lorenzo Scaramella nacque il 3 giugno 1919 a San Pietro di Samolaco

Samolaco, 22 giugno 2018 - Domani tornerà finalmente a casa Lorenzo Scaramella, alpino, originario di Samolaco, morto in Russia, durante la Seconda guerra Mondiale, nel 1943. La salma del soldato valchiavennasco rientrerà a Udine domani mattina: con lui altri 100 caduti per i quali si terrà una cerimonia di resa degli onori solenni. Ben 96 di loro hanno perso la vita nella regione di Voronez mentre, altri quattro, sono caduti nella regione di Rostov: entrambe le aree sono state teatro della famosa «seconda battaglia difensiva del Don» a cui hanno preso parte le truppe dell’ottava Armata italiana in Russia. Ad accogliere al suo rientro in Italia la salma di Scaramella i nipoti Giacomino Scaramella e Annarosa Fallini, accompagnata dalla figlia.

Al termine della cerimonia la salma dell’alpino caduto sul Don verrà portata presso il cimitero di Samolaco, dove è già stato allestito un loculo pronto ad accogliere i resti del soldato partito da casa quasi ottant’anni fa. «È una bella cosa sapere che è tornato a casa - commentano Giacomino Scaramella e Annarosa Fallini – Nonostante sia passato molto tempo fa comunque piacere sapere dove riposa». A ricordare Lorenzo Scaramella è sua sorella Mariuccia, unica ancora in vita di 15 fratelli: «Mio fratello Lorenzo nacque il 3 giugno 1919 a San Pietro di Samolaco, ed era il sesto dei quindici figli di Giacomo Scaramella e Maria Fattarelli, entrambi contadini. Viste le dure condizioni di vita ai tempi, crescemmo solamente in nove, gli altri miei fratelli e sorelle non riuscirono a superare l’anno e mezzo di vita. Ricordo ancora bene Lorenzo che lavorava nei campi come contadino. L’11 giugno del 1940 venne chiamato alle armi nel 30° Battaglione Alpini Genio Guastatori. A distanza di due anni l’uno dall’altro vennero chiamati alle armi – sempre nei Battaglioni Alpini – anche i miei fratelli Miro e Remo. Si ritrovarono così tutti e tre a combattere in Russia; Miro e Remo ebbero la fortuna di tornare a casa, Lorenzo no. Miro raccontava spesso che al termine di una delle tante battaglie disse a Remo di salire sul treno mentre lui sarebbe rimasto per cercare il fratello maggiore, diceva di averlo cercato fra tantissimi morti ma di non essere riuscito a trovarlo. Ricordando la guerra si emozionava a tal punto da riuscire a raccontare solamente pochi episodi, dal grande freddo alla povertà in cui vivevano, cercando bucce di patate e gambi di verze scartati per farne una minestra. Lorenzo venne dichiarato disperso dal 10 gennaio 1943».

Ad aver favorito, per quanto possibile, il rientro della salma anche l’amministrazione comunale di Samolaco: «Quando siamo stati contattati dagli uffici di Roma – dice il sindaco Michele Rossi – ci siamo prodigati per fare tutto il possibile. Abbiamo riservato un loculo presso il cimitero comunale in modo che l’alpino Scaramella possa trovare riposo e pace nella sua terra. Nei prossimi mesi, probabilmente in concomitanza con le celebrazioni del 4 di novembre, si terrà una commemorazioni che possa rendere giustizia a Lorenzo Scaramella e, allo stesso tempo, celebrarne il ritorno a casa».