Adriano disabile demansionato: Il giudice dà ragione a Lecco al lavoratore

Adriano, 55 anni, disabile, licenziato e discriminato, è stato reintegrato al suo posto di lavoro come addetto alla sala operativa dopo l'ennesimo ricorso. Una vittoria per la Filt Cgil Lecco, che ha difeso i diritti del lavoratore e la sua professionalità.



Adriano disabile demansionato: Il giudice dà ragione a Lecco al lavoratore
Adriano disabile demansionato: Il giudice dà ragione a Lecco al lavoratore

Adriano è un disabile. Per la sua disabilità prima è stato licenziato, poi, una volta reintegrato, è stato discriminato e demansionato a svuotare cestini dell’immondizia e pulire pavimenti. Ma nei giorni scorsi, finalmente, dopo l’ennesimo ricorso, Adriano, 55 anni, è tornato al lavoro al suo posto, come addetto alla sala operativa.

Adriano, dipendente di Linee Lecco, la municipalizzata del servizio di trasporto pubblico urbano e dei parcheggi pubblici a Lecco, era stato licenziato il 22 ottobre 2021: aveva superato il periodo di conforto, cioè il periodo massimo di assenza per malattia malattia. Nel giugno 2022 i giudici del lavoro del tribunale di Lecco, hanno però dichiarato illegittimo il licenziamento, perché Adriano è un portatore di handicap ed è stato in malattia oltre il periodo di conforto proprio per la disabilità di cui soffre. Credeva che sarebbe tornato alla sua mansione, invece secondo il medico del lavoro aziendale poteva solo fare l’addetto alle pulizie, una mansione ritenuta lesiva della sua professionalità acquisita sia da Adriano, sia dai sindacalisti e dagli avvocati della Cisl Nyranne Moshi e Ivan Assel che lo hanno assistito, con i quali ha presentato nuovamente ricorso. E anche questa volta Federica Trovò, il giudice del lavoro del tribunale di Lecco, ha dato ragione ad Adriano, ai sindacalisti e ai legali della Cisl. Il verdetto è inequivocabile: "Ordina di cessare la condotta discriminatoria, adottando ragionevoli accomodamenti previsti dalla legge, volti ad adibire il lavoratore a mansioni che siano idonee al suo stato di disabilità ed alla sua professionalità", recita la sentenza. "Questa vicenda rappresenta una vittoria – esulta Andrea Frangiamore, segretario generale della Filt Cgil Lecco, la Federazione dei trasporti -. Il lavoratore non doveva essere ulteriormente discriminato rispetto a quanto già aveva subito, visto che nel luogo di lavoro sono presenti mansioni più idonee alla sua professionalità e alla sua condizione". Daniele De Salvo