Adolescenti fragili in difficoltà “Casa Vincenza” dà loro un aiuto

Lecco, sono al momento 27 i giovani seguiti che soffrono di disagi psichiatrici

Adolescenti fragili  in difficoltà “Casa Vincenza” dà loro un aiuto

Adolescenti fragili in difficoltà “Casa Vincenza” dà loro un aiuto

Una casa per giovani e giovanissimi che soffrono di disagio e di disturbi psichiatrici, che sono sempre di più ma anche sempre più soli per la mancanza di specialisti che possano seguirli. È Casa Vincenza. Si trova a Lecco. È il nuovo Centro diurno terapeutico per adolescenti dai 14 ai 18 anni in carico ai professionisti del servizio di Neuropsichiatria di Asst Lecco. Sebbene sia stata appena aperta ospita già 27 adolescenti. La gestiscono gli operatori della cooperativa L’Arcobaleno, dal 1999 accanto alle persone più fragili, da quanti soffrono di problemi di salute mentale agli anziani, dai migranti a quanti sono affetti da Hiv. La coop è il braccio operativo di Fondazione Caritas Ambrosiana. Casa Vincenza è stata realizzata anche grazie al sostegno dei responsabili di Fondazione comunitaria del Lecchese.

È aperta 40 ore settimanali, 6 giorni alla settimana. Da agosto sono state già aperte le porte appunto a 27 ragazzi e ragazze del territorio: 12 la frequentano con costanza, 3 sono in attesa di valutazione e 7 sono in fase di conoscenza, mentre gli altri sono coinvolti in altri percorsi. Lo scopo della struttura è quello di offrire un luogo di cura, crescita e condivisione.

"Si apre una storia nuova, scritta a più mani, la cui narrazione verrà costruita da tutti coloro che hanno scelto di dare il loro contributo – spiega Désirée Bonacina, presidente dell’Arcobaleno -. Racconterà fragilità, zone buie e spazi di luce, perché questo è l’obiettivo di Casa Vincenza: riconoscere una vulnerabilità sempre più emergente, incontrarla, prendersene cura e restituire opportunità in grado di integrarla in un contesto e in un territorio, in relazioni ed esperienze. I veri protagonisti saranno i ragazzi che frequentano e frequenteranno il Centro e le loro famiglie". "Percorsi di cura semi-residenziali risultano fondamentali in quanto inseriscono un ulteriore prezioso intervento oltre a quello ambulatorio e residenziale nella presa in carico di minori con disturbi psicologici che, come noto, sono in aumento negli ultimi dieci anni con ulteriore espansione in questa fase post-covid", aggiunge Ottaviano Martinelli, direttore del dipartimento di Salute mentale e di Neuropsichiatria infantile. Daniele De Salvo