Lo hanno chiamato il cammino sulla via delle cicogne, ma è forse un po’ troppo riduttivo, perché in due giorni di percorso tra Vigevano e Pavia c’è molto di più da vedere. Il Ticino ha i suoi segreti, a partire delle ere geologiche in cui si è formato. La sua storia è la storia dell’intera Pianura Padana. Avvenimenti e personaggi storici hanno trovato vita lungo il suo corso, lasciando vaste testimonianze: dagli intrighi dei Visconti e degli Sforza all’opera di Leonardo da Vinci, dalla poetessa Ada Negri allo scrittore Lucio Mastronardi. E poi c’è la natura con gli angoli meno conosciuti del parco del Ticino, proclamato dall’Unesco "Riserva della biosfera" di interesse mondiale. La guida naturalistica Flavia Caironi che ha base a Legnano propone per oggi e domani un cammino lento da Vigevano a Pavia dove la natura si affianca al lavoro dell’uomo e al modificarsi di paesaggi e condizioni di vita.
Piccoli borghi contadini del pavese, sorti lungo le antiche vie di commercio, si alternano ai campi coltivati a riso, mentre il fiume, con la sua corona di boschi, scende nervosamente in mille meandri azzurri verso Pavia e oltre. Luoghi da conoscere per capirne l’essenza e la cultura, luoghi in cui la vita, ancor oggi, sembra scorrere su quadranti antichi misurati sullo scorrere lento delle stagioni.
Il viaggio comincia attorno alle 9 dalla stazione ferroviaria di Vigevano, dopo un primo tratto in pulmino si arriva alle aree coltivate passando per la Sforzesca, la grande fattoria ducale di Ludovico il Moro, primo esempio assoluto di complesso agricolo a corte chiusa, ove Leonardo da Vinci effettuò i primi studi delle scale d’acqua, successivamente impiegate per irrigazioni e bonifiche, e a vedere le famose marcite. Dai Ronchi poi parte il percorso a piedi su un sentiero che si snoda negli splendidi boschi del Ticino, fino a Bereguardo e al suo famoso ponte di barche. Una volta attraversato, il percorso continua fino al paese, dove si pernotta e si cena, gustando prodotti tipici. Riso, zuppe, polenta e casoeula, polenta e bruscitt, erbe aromatiche, fagioli borlotti, pesce in carpione, il vino ovviamente dell’Oltrepò pavese, torta paradiso e torta di pane sono le specialità che non possono mancare.
Dopo una notte in hotel, domani si ritorna in marcia per affrontare altri 25 chilometri. Si ridiscende verso il fiume e ripassando il ponte, si continua in un susseguirsi di paesaggi di notevole pregio ambientale, inoltrandosi nelle campagne del pavese. Doverosa una sosta alla Cascina Venara, che ospita una popolosa colonia di cicogna bianca considerata di buon auspicio. E quindi, dopo aver salutato gli uccelli migratori, il cammino riprende. Differenti percorsi si intersecano e si mescolano, conducendo il viandante lentamente a Pavia, con il bellissimo centro storico costellato di chiese e torri di origine medioevale. È possibile effetturare un breve giro in città prima di tornare in stazione per il rientro in treno.