A spasso con asini e muli "Animali da valorizzare"

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Il momento clou della manifestazione sarà domani alle 9,30, quando è in programma la passeggiata someggiata con una carovana di animali in giro per i Colli e le Mura di Bergamo, rievocando i gruppi di mercanti che andavano con asini e muli all’antica Fiera di Bergamo: partenza e ritrovo previsti allo slargo tra le vie Pascolo dei Tedeschi e Marieni, con arrivo alle 12 in Valmarina. Sabato e domanica va in scena a Bergamo il Festival dell’asino e del mulo, manifestazione che rientra nell’ambito dell’8ª edizione del Festival del pastoralismo, in programma nella sede del Parco dei Colli a Valmatina. Oggi alle 9 la kermesse si aprirà proprio in Valmarina con il mercato agricolo: ci saranno prodotti montani, associazioni e allevatori di asini. A seguire una mostra su basti e ferratura (alle 10) e, nel pomeriggio (dalle 14,30 alle 17), un convegno sul tema asini e muli risorse attuali del mondo rurale.

Domani, oltre alla passeggiata con gli animali, a partire dalle 9,30, verranno aperti, sempre nella sede del Parco dei Colli, mercatini ed esposizioni. Nel pomeriggio, invece, dalle 14,30 alle 17, si terranno attività didattiche per far conoscere da vicino questi animali: spazio anche alle dimostrazioni di Luca Epis sul lavoro di maniscalco. "Vogliamo far capire l’utilità di asini e muli – spiega Michele Corti, organizzatore e presidente dell’Associazione pastoralismo alpino –. Questi animali forniscono un grande contributo in ambito agricolo con la pulizia di terreni e la produzione di latte. Ma il loro contributo è anche turistico, sociale ed educativo. Asini e muli sono utilizzati per passeggiate someggiate e trekking, per trasportare in montagna persone con problemi, anziani o bimbi. inoltre hanno un ruolo fondamentale e da valorizzare nei lavori boschivi e compiono un importante servizio nel trasporto di materiale da e verso gli alpeggi o nel rifornimento dei rifugi. Rappresentano un’alternativa sostenibile ed ecologica agli elicotteri o alla costruzione di strade in piena montagna".

Michele Andreucci