Chiavenna, grazie alle piogge è iniziata la stagione in alpeggio

Dopo un inverno siccitoso le abbondanti precipitazioni delle ultime settimane hanno spinto gli allevatori ad anticipare la partenza delle mandrie

Grazie alle piogge è già iniziata la stagione in alpeggio

Grazie alle piogge è già iniziata la stagione in alpeggio

Chiavenna (Sondrio), 6 giugno 2023 - Mancano ancora un paio di settimane all’inizio dell’estate, ma per le mucche che hanno trascorso l’inverno e la primavera nelle stalle a valle la stagione dell’alpeggio è già iniziata. In questi giorni è iniziato il lungo cammino delle mandrie nei pascoli in quota di Valtellina e Valchiavenna che si completerà verso fine mese.

«Questo antico sistema di gestione della risorsa alpestre, oltreché essere alla base delle produzioni casearie più importanti e identitarie in provincia di Sondrio - spiega Giancarlo Virgilio, direttore di Coldiretti Sondrio - rappresenta una strategia gestionale estensiva delle risorse ambientali, offrendo numerosi vantaggi dal punto di vista economico, sociale, culturale e paesaggistico. Un augurio di buona stagione va a tutti gli allevatori, in particolare ai giovani, che in questi giorni sono partiti o sono in partenza per i pascoli montani». 

Nella nostra regione, così come in molti altri paesi dell'arco alpino, le attività pastorali si organizzano tradizionalmente intorno al sistema delle malghe e degli alpeggi. Le piogge delle ultime settimane hanno consentito di anticipare la salita di qualche giorno, ma rimane in agguato l’incognita del clima. «Sono purtroppo ancor vivi i ricordi dello scorso anno, quando il sole di un luglio infuocato ha di fatto bruciato l’erba in quota, rendendo difficilissima la stagione degli alpeggiatori. In Valtellina e Valchiavenna si contano oltre 260 alpeggi, che offrono non solo benefici economici agli agricoltori, ma rappresentano anche importanti presidi ambientali situati in luoghi spesso difficili da raggiungere logisticamente. Per questo è ancor più importante promuovere la multifunzionalità, la vendita diretta in malga, il collegamento con percorsi cicloturistici e il turismo enogastronomico, sfruttando il potenziale dei prodotti lattiero-caseari, burro e formaggi in primis».