Milano, 20 maggio 2024 – Sindrome di burnout ovvero il male oscuro dei lavoratori italiani e soprattutto dei milanesi e dei lombardi Crescono infatti le sofferenze psicologiche correlate all'ambito lavorativo. Una conferma viene dai dati Inail: nel primo trimestre 2024 sono state oltre 22.000 le denunce di malattie professionali legate a disturbi psichici e comportamentali, con una crescita del 17,9% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Aumentano i lombardi che dichiarano di avere: dalla fatica a bilanciare vita personale e lavorativa fino alla frustrazione per una mancata crescita professionale, il disagio psicologico connesso al lavoro si manifesta in diverse forme e settori, colpendo una larga fetta dei lavoratori italiani che arrivano a manifestare sindrome di burnout, stress, frustrazione, disturbi psicologici.
A confermarlo anche i dati raccolti dal servizio di psicologia online Unobravo nell'ambito dell'analisi condotta sul disagio psicologico legato al lavoro in Italia: nel primo quadrimestre del 2024, le persone che manifestano disagio sul fronte lavorativo sono infatti aumentate del 109,7% rispetto allo stesso periodo del 2023. In particolare, il 28,3% di coloro che si sono rivolti a Unobravo in cerca di supporto dichiara di avere delle difficoltà proprio sul fronte professionale. Di questi, più della metà (57,3%) manifesta una sofferenza generata dal lavoro e il 10% attribuisce all'ambito lavorativo le principali complicazioni che si trova ad affrontare nella quotidianità.
Il malessere psicologico derivato dal lavoro, infatti, può avere un forte impatto sulla vita personale, portando anche a sintomi fisici che, se non trattati, possono sfociare in una condizione di forte stress e nella sindrome di burnout.
I problemi legati al benessere lavorativo sono avvertiti soprattutto in Lombardia (27%) e Lazio (10,6%), ovvero le due regioni più popolose d'Italia. Milano al primo posto tra le province con la percentuale più alta di stress lavorativo Andando ancora più nel dettaglio a livello geografico, i dati raccolti da Unobravo mostrano come a livello provinciale la percentuale più elevata di coloro che dichiarano di avere problemi di natura psicologica legati alla sfera lavorativa si registri a Milano (13,2%). Al secondo posto si posiziona la Città Metropolitana di Roma (8,2%), mentre al terzo si trova Torino (4,9%). Seguono Bologna (3,4%), Napoli (2,9%), Monza e Brianza (2,4%),
Varese (2,1%), Bergamo (2%), Padova e Brescia (entrambe 1,9%).
''Se non trattato, il malessere psicologico legato al lavoro può portare a sintomi fisici e a condizioni gravi che impattano e interferiscono negativamente sulla vita delle persone, come la sindrome di burnout'', spiega Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta e clinical director di Unobravo. ''La sindrome si sviluppa in quattro fasi: entusiasmo e aspettative irrealistiche, stagnazione, frustrazione e apatia. Riconoscerle quanto prima è fondamentale per richiedere, per tempo e prima che la sindrome abbia un grave impatto sulla propria vita, l'intervento e il supporto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta, figure che possono aiutare a ristabilire un equilibrio tra la vita privata e quella professionale''.