REDAZIONE SALUTE

Tutti a letto con l’influenza? Tanti lombardi malati. “Picco vicino, stagione intensa ma l’anno scorso è andata peggio”

Migliaia di famiglie alle prese con febbre, raffreddore, tosse e mal di gola. L’ultimo report regionale: livello di incidenza di sindromi simil-influenzali è alto, la fascia più colpita è quella 0-4 anni. Cosa dicono i dati e gli scenari per le prossime settimane

Boom di casi di influenza in Lombardia

Boom di casi di influenza in Lombardia

Milano, 27 gennaio 2025 – A letto con la febbre alta (che può protrarsi anche per più giorni), raffreddore, tosse e quelle forme di malessere che hanno un comune denominatore: l’influenza. Per i tanti lombardi che si trovano in questa situazione (con più di uno o – come spesso accade – tutti i sintomi) la magra consolazione è il fatto di trovarsi in una condizione molto comune in queste settimane di picco influenzale. Ma cosa dicono i dati per la nostra regione? Siamo davvero arrivati al clou della stagione influenzale? Secondo l’ultimo report di Influnews pubblicato dalla Regione Lombardia, nella terza settimana di monitoraggio del 2025 (dati relativi al periodo 13-19 gennaio) “l’incidenza totale delle sindromi simil-influenzali è in aumento e ha raggiunto un valore di 15,6 casi per 1000 assistiti, livello di attività alta”

Il report per la Lombardia

Sebbene l’incidenza sia aumentata in tutte le fasce d’età il balzo in avanti più notevole è quello relativo alle fasce d’età pediatriche, complice anche l’effetto del rientro a scuola dopo le vacanze di Natale: l’incidenza è pari a 29% nella fascia d’età 0-4 anni. Il valore si attesta su 13,7% nella fascia 5-14 anni, 17,2% nella fascia d’età 15-64 anni e 8,7% negli over-65enni (che è anche la categoria più ampiamente vaccinata contro l’influenza). Oltre la metà dei tamponi naso-faringei effettuati, il 54% (in aumento), è risultato positivo per virus influenzale - rilevati principalmente virus A(H1N1)pdm09, seguiti da virus B e A(H3N2) -, il 6% per RSV e l’1% per SARS-CoV-2. L’indagine molecolare estesa agli altri virus respiratori ha mostrato la presenza di rhinovirus nell’11% dei tamponi analizzati, di coronavirus non-SARS nel 5,5%,di adenovirus nel 5%, di virus parainfluenzali nel 2%, di metapneumovirus nell’1,5%. 

"Stagione intensa ma non quanto l’anno scorso”

"È stata una stagione influenzale intensa, ma non quanto lo scorso anno. Inoltre, hanno circolato molto anche virus respiratori diversi da quello influenzale. La curva epidemica mostra ora un rallentamento nell'incidenza di nuovi casi, per cui dovremmo essere vicini al picco, con un andamento che ricorda quello dell'epoca pre-Covid" ha spiegato Gianni Rezza, professore straordinario di Igiene e Sanità pubblica presso l'università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Ancora possibile vaccinarsi anche se "ormai comincia a essere tardi, considerato che la protezione viene raggiunta almeno 10 giorni dopo la somministrazione del vaccino. I dati mostrano un rallentamento dell'incidenza di nuovi casi e nelle prossime settimane il rischio di contrarre l'influenza dovrebbe essersi ulteriormente abbassato”. 

Un uomo si vaccina per l'influenza (Foto di repertorio)
Un uomo si vaccina per l'influenza (Foto di repertorio)

Il ruolo di vaccino e la novità degli hotspot

In Lombardia quest’anno 2 milioni di cittadini si sono vaccinati contro l’influenza. Quest’anno inoltre in regione sono stati attivati Hotspot infettivologici, attivi nelle sedi Asst situate in strutture di Continuità Assistenziale, Case di Comunità o spazi dedicati all'interno di presidi ospedalieri. Oltre 500 medici di medicina generale e circa 270 medici di continuità assistenziale hanno aderito al progetto, garantendo competenza e supporto ai pazienti. Sono operativi dalle ore 20 alle 24, 7 giorni su 7, attraverso il numero 116117, gestito da Areu. Non sono ad accesso diretto, i medici di continuità assistenziale valutano telefonicamente la necessità di indirizzare l'assistito (cittadini dai 6 anni in su con sindromi respiratorie) presso l'Hotspot più vicino.