REDAZIONE SALUTE

Super-microscopi e Intelligenza Artificiale per la cura e la ricerca: nasce un nuovo laboratorio all’Humanitas di Rozzano

Clem è una piattaforma che unisce la microscopia ottica e quella elettronica in un’unica tecnologia, al servizio dell’ospedale. Per la prima volta in Italia e tra i primi in Europa

Laboratorio Clem all'Humanitas di Rozzano

Laboratorio Clem all'Humanitas di Rozzano

Milano, 12 giugno 2025 – Tecnologia e ricerca vanno di pari passo e, ogni giorno, si raggiungono nuovi traguardi. A pochi metri dai reparti ospedalieri dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas, nel cuore del campus di Humanitas University, è stato inaugurato un nuovo laboratorio di imaging tra i più avanzati d’Europa: una piattaforma che unisce la microscopia ottica e quella elettronica in un’unica tecnologia, chiamata Clem (Correlative Light and Electron Microscopy).

Grazie a queste tecnologie, i ricercatori possono arrivare a realizzare una vera e propria “TAC cellulare”, capace di esplorare in 4D (spazio + tempo) il comportamento delle cellule all’interno dei tessuti. Un salto nel microscopico per capire meglio eventi macroscopici: con l’integrazione di questi strumenti, sarà possibile comprendere come nascono e si sviluppano molte malattie.

La missione: migliorare la vita ai pazienti

Un’innovazione nella Ricerca traslazionale, che mira a portare scoperte dal microscopio al letto del paziente. “Humanitas ha una missione chiara: sviluppare soluzioni diagnostiche e terapeutiche per migliorare la vita dei pazienti – ha detto il prof. Luigi Maria Terracciano, Direttore Scientifico di IRCCS Istituto Clinico Humanitas e Rettore di Humanitas University –. Unire l’esperienza dei nostri medici ricercatori con tecnologie avanzate rappresenta il modo migliore per raggiungere questo obiettivo. La piattaforma Clem, insieme alle tecnologie ed expertise già presenti – come la proteomica, la metabolomica e la biologia computazionale – ci permetterà di esplorare in modo approfondito le strutture e i meccanismi biologici alla base delle malattie. Rappresenta dunque una risorsa trasversale per la Ricerca d’avanguardia".

Il laboratorio

Il laboratorio – situato nel Roberto Rocca Innovation Building di Humanitas University – è uno dei primi in Europa, e il primo in Italia, integrato in un ospedale di Ricerca. A guidarlo, in collaborazione con i medici e ricercatori di Humanitas, c’è Edoardo D’Imprima, rientrato dall’European Molecular Biology Laboratory (EMBL) di Heidelberg dopo un Dottorato di Ricerca al Max Plank Institute of Biophysics di Francoforte.

“La Clem rappresenta una nuova frontiera per la Biologia e la Medicina, perché consente di collegare funzione e struttura – spiega Edoardo D’Imprima, responsabile del Clem di Humanitas –. In un’epoca in cui la Medicina di precisione richiede una comprensione sempre più profonda e dettagliata dei processi biologici, che sono altamente complessi, la Clem unisce “il film” della dinamica cellulare con l’istantanea del dettaglio molecolare delle strutture coinvolte. Il tutto in tre dimensioni e tradotto in numeri, grazie all’Intelligenza Artificiale e alla potenza di calcolo, per fornire ai medici dati, una risposta quantitativa, e non solo immagini".

Clem all'Humanitas di Rozzano
Clem all'Humanitas di Rozzano

Dal laboratorio al paziente

La tecnologia Clem unisce due mondi: quello della microscopia a fluorescenza, che osserva cellule dei pazienti, vive e in azione, e quello della microscopia elettronica, che ne mostra la struttura interna con una risoluzione quasi atomica. Ma non si ferma qui: il laboratorio utilizza anche tecniche di Volume Electron Microscopy, che permettono una visione tridimensionale dettagliatissima: come passare dalla mappa di una città, vista dall’alto, alla passeggiata per le sue strade.

Altro elemento chiave è la crio-microscopia, che “congela” i campioni biologici in pochi millisecondi con azoto liquido ad altissima pressione, evitando la formazione di ghiaccio e preservando la struttura interna del tessuto. In questo modo si può osservare un evento biologico in tempo reale, bloccarlo e poi analizzarlo in 3D, come se si fermasse il tempo. Una tecnologia che apre nuove strade nella comprensione di malattie complesse, con potenziali ricadute su diagnosi e terapie del futuro.

Le altre tecnologie al servizio della Ricerca

Il Clem si somma alle tecnologie già presenti nell’Innovation Building di Humanitas University, tra cui il 3D Innovation Lab, una piattaforma clinica che unisce modellazione 3D, stampa e biofabbricazione. A questo si aggiunge l’introduzione di nuove tecnologie di imaging clinico – tra cui la TAC a conteggio di fotoni e una RMN a 3 Tesla di ultima generazione – che permettono una comprensione senza precedenti delle patologie cardiologiche, neurologiche, oncologiche e polmonari.

Entrambe le strumentazioni segnano un progresso da record: se la prima macchina è la terza di questo tipo a essere installata in Italia, la Risonanza Magnetica è un primato assoluto negli ospedali Italiani, con poche altre installazioni in corso nel mondo. Acquistate da Humanitas University grazie ai fondi del Progetto Anthem – finanziato con il Piano Nazionale Complementare al PNRR dal Ministero dell’Università e della Ricerca – le due macchine saranno interamente dedicate ai progetti di Ricerca clinica di frontiera promossi da Anthem.

In questo ecosistema interdisciplinare, Humanitas si propone come un polo di attrazione per ricercatori, medici e ingegneri da tutto il mondo, con l’obiettivo di sviluppare una Medicina sempre più precisa, predittiva e personalizzata.