Cos’è la leucemia, la diagnosi a Berlusconi: tipologie, cura e sopravvivenza

Si tratta di un tumore del sangue che colpisce circa 8.000 italiani all’anno: quali sono i sintomi della malattia e qual è la prognosi

Cellule colpite da leucemia mieloide acuta al microscopio

Cellule colpite da leucemia mieloide acuta al microscopio

All’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ricoverato da giovedì 6 aprile all’ospedale San Raffaele di Milano, sarebbe stata diagnosticata una leucemia. Con il termine leucemia si intende un tumore del sangue che origina da una mutazione delle cellule staminali prodotte dal midollo osseo. Ci sono diverse tipologie di leucemia, con una progressione più o meno rapida e differenti prognosi.

Ad oggi, non è noto con il tipo specifico di tumore del sangue che ha che ha colpito Berlusconi, ma la polmonite per cui è stato ricoverato è una conseguenza piuttosto comune delle neoplasie del sangue e dei trattamenti utilizzati contro queste patologie. I pazienti che soffrono di leucemia sono immunodepressi e pertanto più vulnerabili alle infezioni.

Leucemie: quanti sono i casi ogni anno

Secondo il Registro italiano dei tumori del 2021, le leucemie sono tumori relativamente comuni che ogni anno in Italia vengono diagnosticati a circa 4.700 uomini e 3.200 donne. Insieme ai linfomi, rappresentano circa il 50% di tutti i tumori infantili, mentre nel caso degli adulti i tipi più comuni – scrive l’Istituto Humanitas – “sono la leucemia linfatica cronica a cellule B (30% di tutte le leucemie), la leucemia linfoblastica acuta (20% di tutte le leucemie), la leucemia mieloide acuta (3,5 casi annui ogni 100.000 adulti)”.

Cos’è e cosa causa la leucemia

Le leucemie sono tumori delle cellule staminali del midollo osseo da cui hanno origine le cellule del sangue. L’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) spiega che “nelle persone colpite da leucemia vi è una proliferazione incontrollata di queste cellule staminali, dette cellule leucemiche o blasti, che interferisce con la crescita e lo sviluppo delle normali cellule del sangue”.

Quali sono i tipi di leucemia

Le leucemie possono essere acute o croniche, a seconda della velocità e dell’andamento della malattia. L’Airc scrive che “nella leucemia acuta il numero di cellule tumorali aumenta velocemente e la comparsa dei sintomi è precoce, mentre nella leucemia cronica le cellule maligne tendono a proliferare più lentamente, pur accumulandosi in quantità maggiore. Con il tempo, però, anche le forme croniche possono, in una percentuale variabile di casi, diventare aggressive”.

Quali sono i sintomi

I sintomi variano a seconda del tipo di leucemia, tuttavia ce ne sono alcuni molto comuni che è possibile riscontrare con frequenza. Tra i principali elencati dal Ministero della Salute ci sono: febbre con o senza brividi, sensazione di grande stanchezza, debolezza, infezioni frequenti, anomala perdita di peso, ingrossamento di linfonodi, fegato e/o milza, presenza di macchioline rosse o violacee sulla pelle, facilità di sanguinamento, marcata sudorazione specie di notte, dolore alle ossa.

Come si fa la diagnosi di leucemia

Nelle forme croniche, la diagnosi spesso viene effettuata casualmente, magari facendo esami di routine. Se il medico sospetta la leucemia chiederà di effettuare esami specifici, tra cui l’emocromo (per trovare eventuali anomalie nelle piastrine o nei globuli bianchi o rossi) e l’analisi del midollo osseo – tramite biopsia – per analizzare le cellule malate e il tipo di linfoma. Si dovrà inoltre verificare l’estensione del tumore nel corpo tramite radiografia, ecografia o tomografia computerizzata (TC). Oggi vengono condotti anche gli esami genetici per identificare alterazioni dei cromosomi e mutazioni del Dna.

Come si cura la leucemia

L’Istituto superiore della sanità spiega che “molti tipi di leucemia possono essere curati, altri possono essere controllati. Le cure possono includere chemioterapia, radioterapia e trapianto di cellule staminali. Per alcuni tipi particolari di leucemie sono state sviluppate terapie farmacologiche mirate (terapia a bersaglio). Una volta completato il ciclo terapeutico, anche se i disturbi (sintomi) scompaiono, potrebbe essere necessario ripeterlo per evitare ricadute”.

Prognosi e sopravvivenza

Il tasso di mortalità delle leucemia varia molto a seconda della tipologia. Quelle acute danno al paziente disturbi molto seri e piuttosto in fretta. Secondo l’Airc, oggi in Italia “la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi per tutte le forme di leucemia si aggira intorno al 45 per cento negli adulti, ma nei bambini arriva al 90 per cento per le leucemie linfoidi”.