Nuova giunta Fontana: trattative (con braccio di ferro) in corso. Tutti i nomi in lizza

Da sciogliere il nodo Welfare: duello fra Lega e Fratelli d'Italia sul nome di Bertolaso. Sgarbi in lizza per la Cultura. E rispunta Mantovani

Milano - Il primo vertice tra le segreterie regionali dei partiti del centrodestra ha confermato, più che risolto, tutti i nodi da sciogliere prima che possa essere definita la nuova Giunta lombarda, la seconda presieduta dal leghista Attilio Fontana. Al tavolo hanno preso parte, oltre al governatore, Fabrizio Cecchetti e Igor Iezzi per la Lega, Daniela Santanché per Fratelli d’Italia, Licia Ronzulli per Forza Italia, Alessandro Colucci e Vittorio Sgarbi per Noi Moderati e Giacomo Cosentino per Lombardia Ideale, la lista civica di Fontana. La riprova che i nodi sono rimasti tali sta nella scelta di affidare alla sola Santanché le dichiarazioni del post vertice.

Nel dettaglio, secondo quanto si è appreso, Fontana e la Lega hanno presentato agli alleati lo schema che si era sostanzialmente anticipato: 7 assessorati a Fratelli d’Italia (vicepresidenza della Giunta compresa), 4 più 1 al Carroccio, 2 a Forza Italia e uno a testa a Noi Moderati e Lombardia Ideale. Una ripartizione che ha sollevato due questioni su tutte.

I nodi da sciogliere

Partendo dalla fine, Forza Italia ha espresso il proprio malcontento per una suddivisione che le attribuirebbe un solo assessorato in più di Noi Moderati a fronte della distanza tra i consensi dei due partiti: 7,2% per gli azzurri, l’1,2% per il partito di Lupi e Sgarbi. I forzisti hanno rivendicato tre assessorati con la conseguenza che a Noi Moderati resterebbero solo sottosegretari. Ma il nodo principale è l’assessorato al Welfare, quello che gestisce la sanità. Come più volte riportato, Fontana vuole la riconferma di Guido Bertolaso, a sua volta orientato ad accettare il bis. Ma nelle idee del governatore, Bertolaso entrerebbe come tecnico, non in quota Lega, da qui quel "4 più 1" di cui sopra. In questo modo il presidente della Giunta e il suo partito otterrebbero due risultati: avere un uomo di fiducia in un posto sensibile del governo regionale, arginando così le legittime aspirazioni di Fratelli d’Italia, primo partito in Lombardia, e non violare la regola non scritta che ha fin qui impedito al partito che esprime il governatore di esprimere anche l’assessore alla Sanità.

I dubbi dei meloniani

Un quadro che, ovviamente, piace meno a Fratelli d’Italia. La contrarietà non è sulla persona ma sulla denominazione d’origine: Bertolaso, a questo punto, deve entrare in quota Lega, con la conseguenza che tutti gli altri assessorati pesanti devono andare proprio a Fratelli d’Italia. Secondo altre ricostruzioni, i meloniani avrebbero invece intensificato il pressing sulla Sanità per dare agibilità a Mario Mantovani, che non entrerebbe in Giunta ma, nel caso in cui la casella fosse occupata da FdI, potrebbe avere un ruolo dietro le quinte, ruolo più difficile qualora la delega restasse a Bertolaso. Gli altri assessorati nelle mire di FdI, soprattutto se Fontana dovesse confermare l’ex capo della Protezione civile, sono Agricoltura, Attività produttive, Bilancio e Turismo. Qualche nome, allora. Per la vicepresidenza resta in pole Romano La Russa, per l’Agricoltura il nome forte è quello di Ettore Prandini, presidente di Coldiretti. Ma a questo assessorato ambisce Barbara Mazzali, rieletta in Consiglio regionale a Brescia, perché include la Caccia: da qui i comunicati diramati ieri dalle associazioni venatorie per sostenere proprio Mazzali. FdI punta, poi, su Carlo Maccari e Marco Alparone: entrambi sono in lizza per la Sanità, col primo che potrebbe più facilmente dirottare su Bilancio o Attività produttive se dovessero spuntarla Fontana e Bertolaso. Per Alparone non è esclusa la presidenza del Consiglio regionale. La Santanché, ministro al Turismo oltre che coordinatrice lombarda di FdI, vuole che tale delega resti al partito anche in Lombardia: a giocarsela sono Lara Magoni e la stessa Mazzali, a lei vicina. La Lega punta innanzitutto alla riconferma di Massimo Sertori (Montagna e piccoli Comuni), Guido Guidesi (Sviluppo economico) e Claudia Terzi e all’ingresso di Alessandro Fermi (Attività produttive o Mobilità). In Forza Italia è in pole Simona Tironi. Poi Gianluca Comazzi (se entrasse in Giunta libererebbe un posto in Aula per Giulio Gallera) più che Fabrizio Figini. Attenzione a Sgarbi, che potrebbe soffiare a Stefano Zecchi l’assessorato alla Cultura, e a Raffaele Cattaneo la riconferma tra gli assessori.