Pd: Enrico Letta è il segretario. "Obiettivo vincere le elezioni del 2023"

Per lui 860 voti favorevoli in assemblea nazionale

Enrico Letta durante il suo intervento

Enrico Letta durante il suo intervento

Roma - Enrico Letta è il nuovo segretario del Pd. E' stato eletto dall'assemblea nazionale del partito, con 860 voti favorevoli, 2 contrari e 4 astenuti. A proclamarlo è stata la presidente Valentina Cuppi, dopo l'intervento dell'ex premier in cui aveva riepilogato le sue linee programmatiche e le motivazioni della sua scelta. Succede a Nicola Zingaretti, dimessosi una settimana fa lamentando l'elevata conflittualità interna al partito in un momento drammatico per il Paese, alle prese con la terza ondata dell'emergenza Covid. Letta ha ringraziato, con un velo di commozione. "Grazie per la fiducia. Siamo chiamati a uno sforzo terribile, ce la metterò tutta", ha detto.

Obiettivo elezioni politiche 2023

Nel suo discorso Letta, già vicesegretario nel decennio scorso, all'epoca della segreteria di Pierluigi Bersani, ha individuato una serie di obiettivi e priorità. Il traguardo più importante sono le elezioni politiche del 2023. Per vincerle bisognerà costruire una coalizione e rigenerare il partito e ciascuno, ha detto il nuovo segretario, dovrà "assumersi la propria responsabilità". E' stato questo uno dei passaggi principali del suo intervento. "Il primo test saranno le amministrative, ma nostro obiettivo sono le politiche del 2023, per essere alternativi alla destra di Meloni e Salvini. - queste le sue parole - Per fare questo dovremo costruire così. Chiameremo ognuno a assumersi la propria responsabilità".  Ha aggiunto  Letta: "Vedo un non detto ed è il punto sul quale c'è la mia più grande ambizione: 'teniamo in vita il governo Draghi più che si può perché è già scritto che quando si andrà al voto perdiamo'. Non è così! Io vi ho detto cosa vorrei che facessimo insieme. E penso che se lo faremo vinceremo. Non ho lasciato la mia vita precedente per venire a guidarvi ad una sconfitta. Se faremo insieme quanto ho provato a condividere con voi stamattina l'Italia nella sua maggioranza ci seguirà ancora". 

 

Il dialogo dentro e fuori il centrosinistra

Il neosegretario ha affrontato anche il tema delle alleanze, ostacolo con cui si è scontrato, in più di un'occasione, il suo predecessore. Letta ha provato a guardare oltre l'orizzonte dell'attuale governo. "Io credo nella coalizion - ha detto - Dobbiamo costruire un nuovo centrosinistra su iniziativa e leadership del Pd. Parlerò con tutti coloro che sono interessati a un dialogo: parlerò con Speranza, con Bonino, con Calenda, con Renzi, con Bonelli, Fratoianni, con tutti gli altri possibili interlocutori anche nella società. Questo nostro centrosinistra andrà all'incontro con il Movimento 5 stelle, che sarà guidato da Giuseppe Conte, al quale va il mio saluto affettuoso".

I temi sul piatto

D'impatto la scelta di rimettere all'ordine del giorno il tema dello ius soli, negli ultimi tempi un po' sacrificato dal Pd sull'altare anche dell'intesa con i pentastellati. "Io sarei molto felice se il governo di Mario Draghi, di tutti insieme, senza polemiche, fosse quello in cui dar vita alla normativa dello Ius soli che voglio qui rilanciare", ha affermato il neosegretario dem. Un possibile inserimento nell'agenda Draghi che non è piaciuto per niente a Matteo Salvini, il leader leghista, in questo momento alleato del Pd nell'esecutivo d'emergenza.  "Letta e il Pd vogliono rilanciare lo Ius Soli, la cittadinanza facile per gli immigrati? - ha affermato l'ex ministro dell'Interno - Eh, buonanotte... Se torna da Parigi e parte così, parte male. Risolviamo i mille problemi che hanno gli Italiani e gli stranieri regolari in questo momento, non perdiamo tempo in cavolate"