Fontana indagato: M5S: "Mozione di sfiducia". Pd: "E' l'ora della chiarezza"

Le opposizioni dure contro il governatore e la sua giunta. I 5 stelle chiedono sostegno agli altri gruppi di minoranza

L'aula del Consiglio regionale della Lombardia

L'aula del Consiglio regionale della Lombardia

Milano, 26 luglio 2020 - Mentra la Lega fa quadrato intorno al Governatore indagato, le opposizioni insorgono e chiedono, più o meno esplicitamente, le dimissioni di Fontana. Il Movimento 5 stelle è pronto a passare dalle parole ai fatti e annuncia la presentazione di una mozione di sfiducia in Consiglio regionale.  «Il Movimento 5 stelle è pronto a presentare la mozione di sfiducia al presidente Fontana. Il presidente, da tempo inspiegabilmente assente, deve venire a riferire in Aula»: è quanto scrive in una nota Massimo De Rosa, capogruppo del M5S in Regione Lombardia, aggiungendo che «chiediamo alle altre forze d'opposizione di sostenere la nostra richiesta». «Basta annunci, basta dichiarazioni mezzo stampa, basta bugie, all'istituzione che rappresenta e ai cittadini Fontana deve rendere conto - prosegue De Rosa - Dalle mascherine pannolino ai test sierologici, senza dimenticare l'ospedale in fiera, fino al caso camici per il quale è indagato, sono tante le risposte che il governatore deve ai lombardi. A cominciare dal motivo per il quale l'assessore Gallera sia ancora al suo posto». «Le persone il cui fallimento oggi è diventato cronaca e materiale da procura, non possono essere le stesse che dovranno guidare la ripartenza della nostra regione, gestire le risorse che arriveranno grazie al recovery fund e garantire la nostra salute in vista del prossimo autunno. Serve un atto politico coraggioso per la storia che stiamo andando a costruire, siamo pronti a chiedere la sfiducia del presidente Fontana e chiediamo alle altre forze d'opposizione di sostenere la nostra richiesta», conclude il pentastellato De Rosa.

Forti anche le critiche del Partito Democratico: «La Giunta regionale ha fallito politicamente – dice Silvia Roggiani, segretaria metropolitana del Pd –. A dimostrarlo è una gestione pessima dell’emergenza sanitaria, alla quale si aggiungono opacità ogni giorno più inquietanti. Le indagini faranno il loro corso, ma resta il fatto che Fontana non ha mai voluto riferire in aula. È il momento della verità e della chiarezza. Una verità che i lombardi, adesso, hanno il diritto di conoscere. Ed è il momento di ammettere un fallimento ormai conclamato, e trarne le dovute conseguenze». Quindi Vinicio Peluffo, segretario lombardo del Pd: «Da quanto si apprende Fontana sapeva dell’affare tra la Regione e l’azienda del cognato. Ha mentito ai lombardi? O può smentire o prenderemo atto che si è definitivamente rotto il rapporto di fiducia coi lombardi». Duro Pierfrancesco Majorino, europarlamentare del Pd: «Per me Fontana se ne deve andare. È palesemente inadeguato»