Regionali, Renzi, Calenda e Moratti: "L’asse Pd-M5s? Importano qui il disastro Roma"

La candidata del Terzo polo: "Assurdo che i dem abbiano scelto un alleato così massimalista". I leader di Azione e Italia Viva: "Giochiamo per vincere, impresa ardua ma non impossibile"

Matteo Renzi, Letizia Moratti e Carlo Calenda

Matteo Renzi, Letizia Moratti e Carlo Calenda

Un’alleanza per perdere, quella tra il Pd e il Movimento 5 Stelle. Un addio coerente con le scelte fatte in pandemia, quello di Letizia Moratti al centrodestra, non un tradimento. Una sfida difficile, la conquista della Regione Lombardia, non impossibile. Un’occasione, anche. Per mettere definitivamente in crisi la Lega di Matteo Salvini e mandare un messaggio al Governo nazionale.

Quindi la necessità di rilanciare la medicina territoriale, di ridurre le liste d’attesa e di rompere la consuetudine delle nomine di partito nella sanità, nonché il lancio di una gara europea per Trenord, di un reddito di formazione per giovani e donne che corregga le storture del reddito di cittadinanza e la possibilità di far piovere in Lombardia un miliardo di euro da investire nelle aree più in difficoltà. "Metodo Expo", in sintesi. Questi i temi lanciati ieri dal teatro Parenti da Matteo Renzi, Carlo Calenda e Letizia Moratti durante l’evento di apertura della campagna elettorale della stessa Moratti, candidata alla presidenza della Lombardia con una sua lista civica e il Terzo Polo.

Le prime parole dei leader dell’area centrista sono proprio per l’asse tra i Dem e i pentastellati a sostegno di Pierfrancesco Majorino: "È meraviglioso che il Pd non faccia l’accordo con i Cinque Stelle nel Lazio, ma lo fa qui in Lombardia dove i Cinque Stelle non esistono – attacca Renzi –. Per noi la loro alleanza è un certificato di garanzia: hanno scelto di perdere. Per noi, invece, è un’impresa ardua ma non impossibile. Giochiamo per vincere: chi vuole dire basta con la Giunta di Attilio Fontana, deve votare la Moratti". La candidata non lascia cadere l’assist: "Assurdo che il Pd abbia scelto un alleato così massimalista e lontano dal sentire dei lombardi". "In passato – punge la Moratti – la sinistra ha candidato Dalla Chiesa, Ambrosoli e Gori, ora Majorino".

Duro Calenda: "Il Pd ha fatto un’alleanza con chi vuole togliere i termovalorizzatori. I lombardi devono sapere che a Roma c’è un bellissimo esempio di come si gestisce l’immondizia senza termovalorizzatori. Si facciano un giro e decidano se vogliono farsi amministrare come i Cinque Stelle hanno amministrato Roma". Il riferimento è allo strappo consumatosi tra i due partiti nel Lazio proprio sul tema degli impianti di smaltimento dei rifiuti e, di riflesso, all’intesa invece raggiunta in Lombardia su una serie di temi tra i quali anche quello della gestione dei rifiuti. Al tavolo di confronto tra Dem e pentastellati si è parlato di decommissioning. Per Calenda, però, la contesa va oltre i confini regionali: "Se Fontana viene sconfitto qui, la Lega di Salvini crolla e cambia la partita anche in Italia". Non distanti le parole della Moratti: "Abbiamo la possibilità di dare una scossa alla politica nazionale".

L’invito, ora, è a +Europa: "Li aspettiamo", scandisce Niccolò Carretta, coordinatore lombardo di Azione. L’ex vicepresidente con delega al Welfare torna, poi, sulla decisione di dimettersi dalla Giunta Fontana e di lasciare il centrodestra: "È stato facile lasciare l’assessorato perché questa regione è stata la più colpita dal Covid e non potevo restare in un centrodestra che, appena arrivato al Governo, ha strizzato l’occhio ai No Vax. Più difficile è stato scegliere di candidarmi, ma non sento di aver tradito nessuno: qui, con Matteo, Carlo e tutti voi, sono a casa". Anche Renzi batte sullo stesso punto: "Chiedo ai lombardi: come potete farvi rappresentare, proprio voi, in questa regione, da chi guarda ai no vax e ai medici no vax? La Moratti si è dimessa non appena si è resa conto di quello che stava accadendo".

Infine le priorità per la Regione, a partire dalla sanità territoriale, come detto. Ma non solo: "Le risorse del MES possono essere utili per abbattere le liste d’attesa, stupido non volerle" ripetono Renzi, Calenda e Moratti. Quest’utima promette, anche, di porre fine alle nomine politiche dei direttori generali della sanità. L’altra grande sfida sono i trasporti: la candidata alla presidenza della Lombardia promette "il lancio di una gara europea per il riaffidamento del servizio ferroviario regionale: basta affidamenti diretti a Trenord". E sintetizza così il suo disegno: "Voglio portare in Lombardia il metodo Expo: come ho cambiato Milano, cambierò la regione".