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Politica

Beni confiscati ai clan, stallo in Regione: “Comuni in difficoltà, legge da cambiare”

Risoluzione bipartisan per modificarla. La consigliera Palestra (Patto Civico): si faccia presto. E La Russa apre

Michela Palestra capogruppo del Patto Civico in Consiglio regionale preme perché la risoluzione diventi realtà

Michela Palestra capogruppo del Patto Civico in Consiglio regionale preme perché la risoluzione diventi realtà

Milano – La risoluzione è stata approvata all’unanimità il 18 marzo su iniziativa della Commissione regionale Antimafia. Ma nonostante abbia raccolto consensi trasversali, è ancora lettera morta. “Speravamo di poterla rendere esecutiva in occasione dell’approdo in Consiglio regionale della legge di revisione normativa ordinamentale ma così non è stato, non è stato possibile licenziare alcun emendamento che andasse in questa direzione – rimarca, polemica, Michela Palestra, consigliera regionale del Patto Civico –. I Comuni, soprattutto quelli piccoli, continuano ad avere difficoltà nella riqualificazione degli immobili confiscati alle mafie, che nella maggior parte dei casi sono di grandi dimensioni e quindi onerosi da rigenerare, e a non poterne prendere in carico di nuovi”.

Già, la risoluzione in questione mira a sanare la disparità di trattamento tra i Comuni sancita dalla legge regionale. I Comuni al di sotto dei cinquemila abitanti possono infatti beneficiare di una compartecipazione della Regione alle spese di riqualificazione dei beni confiscati pari al 90%. Per i Comuni sopra i cinquemila abitanti la compartecipazione scende invece al 50%. Da qui le difficoltà nelle quali si sono imbattute diverse amministrazioni sopra i cinquemila abitanti nel portare a compimento i piani di recupero dei beni confiscati o ad assumersene di nuovi. Difficoltà che, come detto, hanno indotto i consiglieri regionali ad approvare una risoluzione con spirito bipartisan. Ma senza ricadute, almeno per ora.

“Il piano di rigenerazione della Libera Masseria di Cisliano, Comune che ha appena superato i cinquemila abitanti, è stato predisposto da Stefano Boeri e vale 4 milioni di euro, un investimento che l’amministrazione comunale fatica a sostenere sebbene attualmente abbia poco più di cinquemila abitanti – spiega Palestra –. Un altro caso simile è quello della Tenuta Terre e Libertà di Spino d’Adda. Ma gli esempi, purtroppo, sono diversi. Chiusasi invano la finestra dell’ordinamentale, chiedo che intervenga la Giunta regionale o che si approvi la risoluzione in occasione dell’assestamento di bilancio di luglio”.

Proprio ieri ricorreva il decennale della Libera Masseria di Cisliano, gestita da “Una casa anche per te“ e dalla Caritas. Una ricorrenza festeggiata con un incontro pubblico all’Opera Cardinal Ferrari al quale ha partecipato anche l’assessore regionale alla Sicurezza, Romano La Russa. Nel corso del suo intervento, l’assessore ha aperto alla modifica della legge regionale: “Sarà un percorso difficile e tortuoso, molto probabilmente non breve, che avrà l’obiettivo di portare ad un miglioramento della legge senza che nessun Comune possa essere penalizzato, in particolar modo i centri con pochi abitanti e quindi con risorse limitate. L’auspicio è che l’amministrazione comunale di Cisliano e la Caritas, anche grazie all’opera di don Massimo Mapelli, possano veder premiata la loro opera”.