DANIELE DE SALVO
Cronaca

Beni immobili confiscati alle mafie: 1.400 assegnati al riutilizzo sociale

Sono disseminati in 220 centri lombardi, altri 1.200 ancora da destinare

Sono disseminati in 220 centri lombardi, altri 1.200 ancora da destinare

Sono disseminati in 220 centri lombardi, altri 1.200 ancora da destinare

Prima erano "cosa loro", ora sono cosa di tutti. Sono più di 2.600 in Lombardia i beni confiscati ai mafiosi. Sono 1.236, al momento, quelli ancora gestiti dai funzionari dell’Anbsc, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati. Sono sparsi in 217 comuni.

Gli altri 1.380, che si trovano disseminati in 220 paesi lombardi, sono stati invece già assegnati per essere utilizzati a beneficio di tutti come strutture pubbliche o per iniziative sociali. In provincia di Bergamo su 140 beni confiscati, 60 sono stati già destinati; in provincia di Brescia i beni già destinati sono 96 su 172. Così negli altri comprensori provinciali: Como 83 su 139; Cremona 13 su 81; Lecco 33 su 51; Lodi 10 su 30; Mantova 13 su 59; Milano 708 su 1.204; Monza e Brianza 180 su 370; Pavia 101 su 45; Sondrio 3 su 42; Varese 80 su 179.

Dal 2019 al 2024, sono stati finanziati 124 interventi con contributi regionali per riqualificare e riutilizzare i beni confiscati, per un investimento di oltre 7 milioni e mezzo di euro. I simboli del potere dei boss sono così diventati rifugi per donne vittime di violenza, centri sociali, appartamenti per chi non ha una casa, luoghi di aggregazione, sedi di cooperative e imprese sociali, caserme e presidi di polizia. A Lecco, la pizzeria Wall Street, la "fortezza" del boss Franco Coco Trovato è stata trasformata in un ristorante, Fiore, dove lavorano persone svantaggiate.

D.D.S.