San Martino Siccomario, i magazzinieri irrompono nel negozio Sephora: “A rischio 280 famiglie”

I lavoratori hanno manifestato con fischietti, bandiere e striscioni davanti al punto vendita per sensibilizzare i clienti sui licenziamenti annunciati dall’azienda

La manifestazione dei magazzinieri (Torres)

La manifestazione dei magazzinieri (Torres)

San Martino Siccomario, 24 novembre 2023 – Con fischietti, bandiere e striscioni hanno animato per un paio d’ore la galleria del centro commerciale Bennet, dove si trova il negozio Sephora.

La protesta organizzata dal sindacato Si Cobas voleva attirare l’attenzione di chi passava per entrare al supermercato su un problema che sta preoccupando 280 famiglie. L’azienda, infatti, sta trasferendo il magazzino dalla logistica di Vellezzo Bellini a Castel San Giovanni, ma non intende trasferire i dipendenti.

"Dopo Natale temiamo che non ci sia più posto per i 210 dipendenti a tempo indeterminato e i 70 a tempo determinato – ha spiegato Rizk Mansour, coordinatore del Si Cobas – perché all’interno del magazzino le altre aziende hanno i loro dipendenti, non si servono dei lavoratori di Sephora. Ma, quando un magazzino viene trasferito, la legge non prevede che i dipendenti vengano licenziati. Dovrebbero essere spostati pure loro".

In passato era già successo, da Santa Cristina e Bissone i lavoratori sono andati a Vellezzo Bellini. "Lo farebbero anche adesso – ha proseguito il delegato sindacale – senza neppure pensare ai chilometri in più che dovrebbero percorrere per raggiungere il posto di lavoro, togliendo quattrini dalla loro busta paga di certo non molto elevata. Lo farebbero perché tengono al loro posto. L’azienda, invece, preferisce assumere nuovo personale che paga una cifra inferiore rispetto a chi è occupato da 8 anni per l’azienda, perché vengono assunti con un livello inferiore".

In questi giorni si susseguono incontri e trattative per scongiurare un licenziamento di massa, che rimane uno spauracchio. Per questo motivo il Si Cobas sta girando tutti i negozi Sephora della zona (dopo San Martino i lavoratori si sono trasferiti a Rozzano) per far conoscere al maggior numero di persone l’ansia con la quale ogni giorno vanno ad occupare il loro posto di lavoro. "Il magazzino ormai è vuoto – ha aggiunto Rizk Mansour –, ma il consumatore finale non si accorge di nulla perché non stiamo bloccando l’uscita di prodotti, i negozi continuano ad essere forniti come sempre".

"Sciopero, sciopero" gridavano ieri i manifestanti. L’astensione dal lavoro, quindi, resta una possibilità non ancora accantonata pur di farsi ascoltare.