Vigevano, la Moreschi chiude e gli operai continuano la protesta: “Non ci arrendiamo”

Questa mattina nuovo presidio fuori dai cancelli dell'azienda; ieri sera consiglio comunale aperto

Sciopero dipendenti Moreschi di Vigevano

Sciopero dipendenti Moreschi di Vigevano

Vigevano, 15 marzo 2024 – Determinati a non arrendersi. Gli operai della Moreschi, l’azienda di calzature di lusso, ultimo baluardo della Vigevano “capitale della scarpa”, che nelle scorse settimane ha deciso di licenziare gli ultimi 59 dipendenti dello stabilimento di via Cararola, continuano la loro protesta. Questa mattina, come da giorni, hanno manifestato un’ora davanti ai cancelli. Con loro i rappresentanti sindacali.

«Questa battaglia non è finita – commenta Michele Fucci della Filctem Cgil – Questa vertenza andrà in Regione, ma il nostro obiettivo è portarla a Roma ai ministeri del Lavoro e del Made in Italy. Tutti siamo orientati al “green” – aggiunge in riferimento all’annunciata svolta voluta dall’azienda che fa riferimento ad un fondo svizzero – e in questa area moderna potrebbe trovare applicazione con i pannelli solari, primo passo di una riqualificazione che dovrebbe puntare a mantenere la produzione a Vigevano».

Moreschi di Vigevano (Foto archivio)
Moreschi di Vigevano (Foto archivio)

I problemi sono però più articolati: la proprietà del capannone, è emerso solo da qualche settimana, è passata di mano e ora tutto è più complesso. «Il rischio più che concreto – conclude Fucci – considerato che anche i 21 dipendenti che resteranno in azienda, amministrativi e commerciali, verranno spostati altrove, è che questa area resti completamenti dismessa. E’ importante avere la garanzia che la destinazione di questa superficie rimanga industriale». Una assicurazione incassata ieri sera nel consiglio comunale aperto nel quale le forze politiche cittadine hanno espresso solidarietà agli operai della Moreschi.

Il prossimo 27 marzo è in programma un tavolo tra Comune, Provincia e Città metropolitana di Milano, aperto a imprenditori e sindacati, per coinvolgere tutte le aree calzaturiere lombarde, in particolare il distretto di Parabiago (Milano). Difficile una possibile mediazione della politica. «La realtà – ha detto il sindaco Andrea Ceffa – è che non abbiano registrato alcuna volontà da parte dell’azienda di proseguore la produzione a Vigevano». Di qui la necessità di occuparsi di dare sostegno ai 59 operai, gli ultimi rimasti, e alle loro famiglie.