
I rilievi in piazza Meardi dove morì Youns El Boussettaoui
Voghera (Pavia) - "Una città più sicura, con tecnologie e strumenti che hanno l’obiettivo di mettere in rete risorse e potenzialità". Il sindaco Paola Garlaschelli – affiancata dall’assessore alla Sicurezza William Tura, dal direttore generale di Asm Voghera Mario Cuzzoli, dal responsabile Gestore operativa reti di Voghera Andrea Zanardi e da Claudio Negri per la Polizia locale – hanno presentato ieri la nuova fase del progetto Smart City, che prevede l’installazione di 33 telecamere.
Senza citare né l’ex assessore Massimo Adriatici né la tragedia dello 20 luglio, piazza Meardi è però uno dei punti dove sarà potenziata la videosorveglianza, già parzialmente presente ma che non aveva ripreso l’aggressione all’ex assessore alla Sicurezza e lo sparo costato la vita al 39enne marocchino Youns El Boussetaoui (i filmati agli atti dall’inchiesta sono di impianti privati).
Citati tra i punti che saranno più videosorvegliati "il parco della stazione, la zona retrostante l’autosilos, piazza San Bovo, i giardini dell’Esselunga", aree individuate nel Tavolo di coordinamento della sicurezza con le forze dell’ordine, in una suddivisione in zone di priorità che si estendono anche alle periferie, con già l’intenzione di installare almeno altre 15 impianti. Limitandosi ai 33 presentati ieri, l’installazione necessita ancora di qualche passaggio tecnico che porterà alla metà di dicembre, con il termine dei lavori previsto tra fine gennaio e inizio febbraio. "Diamo finalmente attuazione a un percorso – spiega Tura – che l’intero Consiglio comunale aveva varato durante la precedente Amministrazione". Intanto ieri pomeriggio a Voghera la segretaria provinciale di Articolo Uno Martina Draghi e il capogruppo LeU alla Camera Federico Fornaro hanno presentato "alla città, agli attori sociali e alle forze progressiste proposte per far risalire il discredito e il rischio di declino che chi attualmente amministra la città sta continuando a generare".