Valeggio, morte di Polina: il caso non è chiuso

Accolta l’istanza della famiglia che si oppone all’archiviazione del caso chiesta dalla Procura

La russa 35enne Polina Kochelenko

La russa 35enne Polina Kochelenko

Si potrebbe riaprire il caso di Polina Kochelenko, la 35enne russa annegata nella Roggia Malaspina di Valeggio il 17 aprile dello scorso anno, a meno di mezzo chilometro dalla casa dove viveva da pochi mesi. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pavia, Maria Cristina Lapi, ha ritenuto ammissibile da parte dei familiari di Polina l’opposizione all’archiviazione chiesta invece dalla Procura e rinviato la decisione definitiva al 6 giugno. Numerosi gli elementi che lasciano perplessi sulle cause del decesso, attribuite all’annegamento in seguito al tentativo della donna, ex modella diventata poi allevatrice di cani, di salvare due dei suoi cinque cani, forse caduti in acqua. Gli animali però, del valore di 4-5 mila euro ciascuno, non sono mai stati ritrovati nelle acque della Roggia né altrove. In più Polina sarebbe annegata in poche decine di centimetri di acqua, lei che era un’abile nuotatrice e in eccellente forma fisica.

Per questo la madre si è affidata all’avvocato Tiziana Barrella del Foro di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), che ha coordinato le nuove indagini avvalendosi della collaborazione dell’investigatore privato Claudio Ghini di Stradella, dell’ingegner Fabrizio Vinardi di Torino e di altri consulenti, oggi tutti convinti che la morte di Polina Kochelenko non abbia nulla a che fare con un tragico incidente, ma che tra i possibili moventi trovi luogo quello di ordine economico, legato all’alto valore dei due cani spariti. Tra l’altro successivamente ai fatti una blogger appassionata di criminologia ha depositato due esposti alla Procura della Repubblica per evidenziare come alcuni dati relativi alla vittima e ai suoi spostamenti che emergevano da suo blog siano stato cancellati successivamente alla morte di Polina da chi, evidentemente, disponeva dei dati per accedervi. Insomma il mistero non è risolto e forse le indagini riprenderanno. Della giovane si erano perse le tracce nel pomeriggio del 17 aprile dello scorso anno, un sabato. A dare l’allarme era stata la madre, che vive nel vicino Piemonte, preoccupata perché la figlia non rispondeva al telefono. Le ricerche dei vigili del fuoco erano scattate immediatamente: il corpo senza vita della giovane donna era stato ritrovato dai sommozzatori dei vigili del fuoco nella notte lungo il corso della Roggia Malaspina, nelle campagne attorno al paese.