STEFANO ZANETTE
Cronaca

Pavia, la truffa arriva nella mail delle aziende Allarme della Camera di commercio

Pavia, richieste di pagamenti con il logo dell’ente, ma è tutto falso: "Nel dubbio contattateci"

Scoperta truffa

Pavia -  Come se non bastassero già le difficoltà economiche provocate dalla pandemia, ci si mettono anche i truffatori a cercare di spillare soldi agli imprenditori pavesi. E sfruttano la credibilità di istituzioni come la Camera di commercio. "Sono pervenute alla Camera - riferisce un avviso alle imprese da parte dell’ente di via Mentana - segnalazioni in merito a nuove comunicazioni ingannevoli contenenti richieste di pagamenti inoltrate a imprese della provincia da parte di soggetti che non hanno alcun collegamento con la Camera di commercio di Pavia e con le sue funzioni istituzionali". Comunicazioni che possono arrivare via posta elettronica, anche con il logo ben simulato della Camera di commercio, ma che sono in realtà delle truffe. Un po’ come arrivano anche a privati cittadini tramite finte comunicazioni da istituti di credito o aziende fornitrici di servizi, ma in questo caso la richiesta di pagamento che sembrerebbe provenire dalla Camera di commercio rischia di essere interpretata dagli imprenditori come vera, un ulteriore obbligo da rispettare per non incorrere in eventuali sanzioni.

«Si invitano le imprese - prosegue l’avviso da parte invece del vero ente camerale - a valutare con la massima attenzione simili richieste, che non derivano da adempimenti obbligatori, adottando le opportune cautele prima di aderirvi. In caso di dubbio contattare l’Ufficio Diritto Annuale della Camera di commercio (tel. 0382.393206-393279)". Ma non solo. La conclusione dell’avviso della Camera di commercio riguarda una seconda tipologia di truffa ai danni di imprenditori: "La Camera di commercio di Pavia - precisa l’ente - non richiede telefonicamente dati relativi a coordinate bancarie degli utenti ai fini del rimborso del diritto annuale". Se infatti ottenere pagamenti non dovuti è comunque impresa ardua anche per i più abili truffatori, più efficaci sono invece modalità di truffe diverse, che mirano a entrare in possesso di dati sensibili relativi a coordinate bancarie, in questo caso illudendo l’interlocutore di essere il beneficiario di un rimborso in realtà inesistente. Anche in questo caso vale sempre l’avviso di non fornire mai nessun dato a chi contatta sia telefonicamente che tramite e-mail, ma di ricontattare i veri uffici ai quali viene fatto riferimento nelle comunicazioni. E sta dunque proseguendo il trend già registrato nel 2020, anno nel quale anche in provincia di Pavia sono complessivamente calati i reati di quasi tutti i tipi, mentre sono aumentate le truffe e frodi informatiche (1.766, contro le 1.559 del 2019). Forse un duplice effetto del lockdown, con la crescente digitalizzazione sia delle potenziali vittime che dei malintenzionati.