Milano-Mortara, i pendolari: "Treni affollati? Non è colpa nostra"

Arriva a stretto giro di posta la risposta a Trenord

I pendolari della Milano-Mortara

I pendolari della Milano-Mortara

Vigevano (Pavia), 14 giugno 2020 -  «I sistemi di conteggio delle persone a bordo del treni esistono solo nel 30% dei treni di Trenord e nessuno di questi circola sulla linea Milano-Mortara". Arriva a stretto giro di posta la risposta del MiMoAl, l’associazione che raccoglie i pendolari della tratta più importante della Lomellina, alla nota con la quale Trenord ha spiegato la situazione sulla linea che, a inizio settimana, ha dovuto fare i conti con numerosi disservizi. L’azienda ha confermato che sono stati causati da guasti ma al tempo stesso ha spiegato che i sistemi di conteggio hanno assicurato che il numero di viaggiatori era inferiori ai limiti di sicurezza fissati dalla Regione.

"Trenord accusa i pendolari per il mancato distanziamento sociale, per meglio dire sovraffollamento, per non essersi distribuiti lungo tutte le carrozze e che il rilevamento a bordo treno non ha segnalato il superamento del numero di posti disponibili – osserva in un comunicato il MiMoAl –. Ma quei sistemi esistono solo sul 30% dei convogli di Trenord e nessuno di questi treni circola sulla Milano-Mortara-Alessandria. Per cui Trenord non può aver rilevato nulla. I convogli circolanti su questa linea hanno una capacità di posti che varia da 810 a 870; per il distanziamento sociale sono liberi solo 400. I pendolari complessivamente rispettano tutte le disposizioni ma i problemi si risolverebbero se fossero reintrodotti un treno per direzione nel pomeriggio e uno da Mortara al mattino. Sui treni inoltre – conclude il MiMoAl - non si può viaggiare in piedi perché non hanno le caratteristiche tecniche previste dalla delibera n. 538 del 30 aprile 2020 della Regione Lombardia".