Vigevano (Pavia), 28 novembre 2024 – Terremoto a Vigevano. Il prefetto di Pavia, Francesca De Carlini, ha sospeso dalla carica il sindaco leghista di Vigevano, Andrea Ceffa, finito agli arresti domiciliari per corruzione nell'ambito di un'indagine della Procura di Pavia che ha portato i carabinieri a eseguire in tutto cinque ordinanze cautelari. “Per la durata del periodo di sospensione”, ha scritto il prefetto nel documento, a sostituirlo “nelle sue funzioni” sarà il vicesindaco.
Sempre ai domiciliari ci sono, Alessandro Gobbi (presidente di Asm Vigevano e Lomellina), Veronica Passarella, di Asm Vigevano, la consigliera comunale Roberta Giacometti, 43 anni, unica eletta della civica di centrodestra Vigevano Riparte; l'amministratore di una società del gruppo Asm, Vigevano distribuzione gas, Matteo Ciceri, 49 anni. L'accusa è corruzione. Risultano indagati a piede libero Alberto Righini, 51 anni, presidente di Ance, e l'ex europarlamentare Angelo Ciocca, 49 anni, entrambi destinatari di perquisizioni.
Angelo Ciocca tra gli indagati
Come detto, c’è anche l’ex europarlamentare Angelo Ciocca tra gli indagati a piede libero, nell’ambito delle indagini che questa mattina hanno portato all’arresto del sindaco Andrea Ceffa. Con lui anche Alberto Righini, 51 anni, presidente di Ance. Sarebbero stati autori di una “proposta corruttiva” nell’ambito di un tentativo di far cadere la giunta Ceffa nel novembre del 2022.
In serata Ciocca ha rilasciato una dichiarazione sull’inchiesta e sulle accuse che gli sono rivolte. "Sono completamente estraneo ai fatti di queste ore relativi alle vicende del Comune di Vigevano – ha detto l’ex europarlamentare del Carroccio – Male non fare, paura non avere è il proverbio italiano che meglio esprime il mio stato d'animo attuale. Sono sempre stato corretto e non ho nulla da temere".
Da Ciocca arriva anche un attestato di stima nei confronti dell’altro “big” indagato, il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa, unita a una “smentita” delle voci che vorrebbero i due impegnati in uno scontro politico. "Ci tengo a sottolineare di avere la massima stima nei suoi confronti - prosegue -. Oltre a essere un ottimo amministratore, è un amico. L'ipotesi di una 'guerra' personale con Andrea è infondata e a testimoniarlo sono i numerosi eventi pubblici della campagna elettorale europea di qualche mese fa, che ci ha visti uniti in qualsiasi momento sul territorio vigevanese".
Le origini dell’indagine
Origine dell'inchiesta il tentativo nel novembre del 2022 di rovesciare la giunta comunale (cosiddetta "congiura di Sant'Andrea"). Una parte significativa dei consiglieri comunali di Vigevano rassegnò le proprie dimissioni per rovesciare la Giunta comunale. In tale contesto, almeno uno dei consiglieri comunali venne avvicinato con la promessa di ricevere al somma di 15.000 euro se avesse partecipato alle dimissioni di massa. Gli autori della proposta corruttiva sarebbero stati un noto politico locale, ex europarlamentare (Ciocca, appunto) e un imprenditore edile, presidente dell'Ance di Vigevano (Righini).
Anche se le dimissioni di massa furono poi sventate, il sindaco, per assicurarsi il sostegno politico di un'altra consigliera comunale, le avrebbe procurato, tramite un prestanome, una consulenza presso Asm Vigevano con il solo fine di assicurare un illecito vantaggio economico alla donna. I tre dirigenti di Asm Vigevano, dal canto loro, pur nella piena consapevolezza della assoluta inutilità della prestazione, avrebbero a vario titolo collaborato per conferire alla donna il compenso. Le indagini sono tuttora in corso e continueranno nelle prossime settimane con ulteriori attività istruttorie.
Salvini: Ceffa persona onesta e corretta
Intanto ad Andrea Ceffa è arrivato il sostegno di Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega: “Conosco Andrea Ceffa – ha detto – così come lo conoscono i suoi concittadini e tutta la Lega come persona onesta e corretta e all'esclusivo servizio del bene della sua città. Io personalmente e tutto il partito siamo al suo fianco, certi della sua integrità, e contiamo che possa chiudersi rapidamente questa brutta pagina, sicuri che possa dimostrare la sua totale innocenza".
Majorino: “Lega al centro del sistema marcio”
“L’arresto del sindaco di Vigevano - ha replicato Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd in Regione e componente della segreteria nazionale dem -, al netto di ciò che verificherà la magistratura, scoperchia una vicenda orrenda che parla di corruzione, di utilizzo indebito delle risorse pubbliche, di lotta furiosa tra bande all’interno della Lega. È lo stesso partito che, sempre in provincia di Pavia, a Voghera, ha un ex assessore sotto processo per omicidio volontario di un cittadino marocchino, e che è finito nella bufera per un’inchiesta che vede indagato un sindaco per una brutta storia che riguarda la ristrutturazione con fondi PNRR della scuola primaria del suo paese, feudo leghista da decenni. È inutile che Salvini tenti di sminuire i fatti, in provincia di Pavia la Lega detiene un sistema di potere che appare marcio fino al midollo. Pretendiamo chiarezza e soprattutto pulizia”.
Verni e Barzotti: “Via sindaco e giunta”
Simone Verni, coordinatore provinciale M5s Pavia, ha chiesto le dimissioni immediate del sindaco e l’azzeramento di giunta e consiglio comunale, “non tanto perché li riteniamo colpevoli (spetta alla magistratura accertarlo), piuttosto perché i cittadini vigevanesi non possono vivere in un clima di precarietà o, peggio, di eventuale illegalità". Sulla stessa linea la deputata M5s lombarda Valentina Barzotti: Le ombre sulla giunta comunale sono troppo grandi, parliamo di accuse pesanti come macigni, il sindaco deve dimettersi immediatamente, Giunta e Consiglio Comunale devono essere subito azzerati”.