Tromello, il Presepe fuori stagione di Mauro Ricci: 100 statuine celebrano la Pasqua dalla Passione al Lunedì dell’Angelo

Riposta la capanna con Gesù tra bue e asinello, realizza la versione ambientata a Gerusalemme e nel Getsemani: "Chi vuole vederla, può venire qui fino a domenica"

Mauro Ricci con il suo Presepe pasquale

Mauro Ricci con il suo Presepe pasquale

Tromello (Pavia) – Il primo presepe della sua vita lo ha visto quando era ancora in fasce perché i suoi genitori l’hanno fatto appena è nato. Il padre, presepista convinto, ha realizzato la prima Natività per il suo bambino.

Non ha un ricordo di quell’opera, ma una consapevolezza: l’arte presepiale gli scorreva nel sangue. Non poteva, quindi, non crescere con la passione per la rappresentazione del Vangelo. E infatti Mauro Ricci, una volta riposta la capanna con il bue e l’asinello e la Sacra famiglia, prosegue nel racconto della vita di Gesù realizzando la versione pasquale con tutte le stazioni che rievocano la Passione di Cristo fino al Lunedì dell’Angelo. Ecco allora che nel presepe pasquale compare l’ingresso in Gerusalemme, gli ulivi, gli insegnamenti impartiti nel tempio, il Getsemani fino al momento della Resurrezione che abbiamo appena festeggiato.

“Cerco di realizzare un racconto il più vicino possibile al Vangelo – racconta Mauro Ricci, 65 anni – e inserito nel contesto storico di Gerusalemme. Per realizzarlo mi faccio spedire le statuine dalla Spagna, Paese molto religioso dove si trovano aziende specializzate, mentre altre le compro su un sito online dedicato ai presepisti. Lo faccio per Natale e da una decina d’anni anche per Pasqua".

Ottanta, ripartite in due greggi, le pecore e un centinaio le statuine che compongono le diverse scene. "Non ho ma i contato quante statuine possiedo – dice il pensionato – ogni anno aggiungo qualcosa, arricchisco e invento. In qualche caso lo faccio anche all’oscuro di mia moglie, che si trova le statuine nel presepe. Sono anche stato in via San Giovanni Armeno a Napoli ma mi sono dato un budget da spendere, altrimenti non avrei potuto tornare a casa, avrei investito tutto. Così ho deciso di osservare bene le case che poi riproduco io in sughero, in modo che sembrino vere".

Cura del dettaglio è la parola d’ordine di Ricci che ha statuine dal volto umano, meccanismi perfetti, case fedeli alla realtà e un’ambientazione molto vicina a quella della Terra Santa. “Chi volesse vederlo – invita Ricci – può farlo fino a domenica. So che andare a casa di una persona a visitare un presepe può non essere piacevole. Ma io ho dei flash quando devo realizzare ambientazioni. Se dovessi andare in una struttura per realizzarle, perderei il guizzo. Per quello sto a casa mia".

Una volta messo via il presepe pasquale, Ricci comincia a pensare a quello natalizio che realizza in due versioni, araba e nostrana. "Quest’anno ne ho realizzato uno ambientato in Gerusalemme – sottolinea – e uno ambientato in una cascina lombarda, un ambiente contadino simile a quello che vivevano i nostri avi. Ma non è sempre lo stesso. Insieme a mia moglie ho viaggiato tanto e, quando ho trovato qualcosa che mi è rimasto nel cuore, ho realizzato ambientazioni particolari". Poi, una volta trscorse le feste, ripone tutto nelle scatole pronte per la prossima ricorrenza. “Ho il posto per ritirare tutto – conferma Mauro Ricci, che in passato ha lavorato all’Eni – pronto per il prossimo anno quando, magari all’oscuro di mia moglie, creerò una nuova ambientazione perché ho avuto un flash e ho deciso che la devo realizzare. Se qualcuno verrà a vederla sarò felice, altrimenti rimarrà tutta per noi".