
“Niente e nessuno può mettere in discussione che sia un risultato raggiunto. Ma aspettiamo a settembre le osservazioni finali del Ministero dei Trasporti e, soprattutto, che ci vengano chiariti alcuni dubbi sulle procedure, e sui tempi, per il proseguimento dell’iter di progettazione e realizzazione". Fabrizio Cavaldonati, presidente del Comitato Ponte Becca, non vuole smorzare gli entusiasmi dopo l’approvazione da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici del Progetto di fattibilità tecnico economica (Pfte) del nuovo ponte della Becca.
Ma, tra le righe della soddisfazione unanime, emerge un aspetto procedurale che ai non addetti ai lavori era forse sfuggito. "Il Pfte presentato dalla Provincia di Pavia – spiega in una nota Tullio Ferrante, sottosegretario alle Infrastrutture e ai trasporti – redatto in aderenza al vecchio codice degli appalti, il D.Lgs 50/2016, dovrà essere adeguato al nuovo Codice dei contratti, il D.Lgs 36/2023, e alle prescrizioni e raccomandazioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici, ma nel frattempo potrà proseguire le ulteriori fasi progettuali e soprattutto potrà essere presentato nelle sedi opportune per essere ammesso a finanziamento".
“Chiaramente il documento presentato a marzo dalla Provincia – commenta Cavaldonati – deve essere adeguato al nuovo Codice degli appalti entrato in vigore da inizio luglio. Lo chiamano Pfte rafforzato, più che altro revisionato o aggiornato. Ma le questioni che ci poniamo sono tre: chi lo farà, con quali soldi e in quanto tempo? Non vorremmo che questo nuovo passaggio procedurale allungasse ulteriormente i tempi, anche perché proprio grazie al nuovo codice degli appalti auspichiamo che dopo questo Pfte ci possa essere un unico appalto integrato per proseguire e concludere la progettazione e procedere con la realizzazione dell’opera". Altra questione, quella del numero delle corsie: il Consiglio superiore dei lavori pubblici avrebbe stralciato dal progetto la predisposizione per un futuro allargamento a quattro corsie, per un contenimento dei costi.
“Il progetto del nuovo ponte – ricorda Cavaldonati – è comunque sempre stato a due corsie, come ci aveva spiegato l’ingegner Calvi illustrando alle nostre assemblee lo stato d’avanzamento della progettazione. Ma per noi è inaccettabile compromettere la predisposizione a un futuro allargamento, per risparmiare 5 milioni sui 166".
