Pavia, trovato esanime per strada: Julio Antonio era ancora vivo quando è stato trascinato fuori

Sul corpo del dominicano non ci sarebbero segni di violenza, da accertare le cause della morte . Accusato di omicidio il padrone di casa. L’avvocato difensore: non ha affatto confessato il delitto

Pavia, il luogo in cui è stato trovato il corpo

Pavia, il luogo in cui è stato trovato il corpo

Pavia – Era ancora vivo quando è stato trascinato fuori dalla casa. E l’autopsia ha escluso lesioni o traumi che possano aver provocato il decesso. Resta ancora da chiarire la morte di Julio Antonio Rosario Santos, 36enne dominicano trovato morto lunedì alle 5 in viale Cremona, appena fuori dal cancelletto dell’abitazione nella quale conviveva con Fausto Baiguera, 69enne portato dai carabinieri a Torre del Gallo con l’accusa di omicidio.

Oggi si terrà l’interrogatorio del pm in carcere, mentre l’udienza di convalida del fermo è stata fissata per giovedì. L’avvocato Barbara Bertoni, che difende l’accusato, ieri ha partecipato personalmente all’autopsia, ma attende il referto per il quale il medico legale si è preso 60 giorni di tempo.

Resta ancora da stabilire la causa del decesso, all’esito di esami che necessitano di approfondimenti dai tempi non immediati. Da indiscrezioni, non confermate né smentite dall’avvocato, i segni di trascinamento già notati dal primo esame del medico legale sul posto, in particolare sulle braccia e sulla schiena, risalirebbero a prima della morte: quando il 36enne è stato trascinato sulle scale esterne, sul retro della casa, per essere poi adagiato sul marciapiede, era quindi ancora vivo.

Gli immediati accertamenti dei carabinieri avrebbero escluso la presenza nell’abitazione di altre persone oltre al padrone di casa. Se l’avvocato attende di leggere le carte prima di rilasciare dichiarazioni, ribadisce che il suo assistito non ha affatto confessato il delitto. Le sue parole, dette in stato confusionale ai soccorritori, non possono infatti essere considerate una confessione. E se, in un primo momento, avrebbe detto di aver dato un pugno alla nuca della vittima, in un secondo tempo avrebbe invece riferito di aver portato in strada il convivente che si era sentito male nella notte.

L’avvocato anticipa solo che oggi valuterà le condizioni del suo assistito, che lunedì ha visto molto confuso, e se non lo riterrà in grado di sostenere l’interrogatorio del pm gli suggerirà di avvalersi della facoltà di non rispondere. Resta anche da capire se la procura confermerà l’ipotesi di reato di omicidio, che al momento non sembrerebbe essere stata avvalorata dagli esiti pur preliminari dell’autopsia. Non è escluso, infatti, che possa essere ipotizzata la morte come conseguenza di altro reato, nella fattispecie l’omissione di soccorso, ma si dovrà probabilmente attendere la causa del decesso, quando sarà stabilita dal referto autoptico.