MANUELA MARZIANI
Cronaca

"Basta sfratti, case subito". Urla e striscioni in aula. Protesta blocca il Consiglio

Pavia, attivisti della Rete per i diritti chiedono quattro milioni per gli alloggi sfitti. Il vescovo si schiera con i manifestanti: "In città emergenza abitativa".

Un momento della protesta dell’Assemblea per la casa lunedì sera in Consiglio comunale

Un momento della protesta dell’Assemblea per la casa lunedì sera in Consiglio comunale

Hanno scelto la sera in cui in Consiglio comunale si sarebbe votata la variazione di bilancio per inscenare una protesta. Lunedì sera una sessantina di militanti della Rete per il diritto alla casa è entrata in sala consiliare con bandiere e uno striscione con il quale chiedevano fondi per alloggi a prezzi calmierati. "Casa subito" hanno gridato i manifestanti che, prima di arrivare a palazzo Mezzabarba hanno attraversato le vie del centro. Non è la prima volta che le famiglie sotto sfratto interrompono i lavori dell’assemblea cittadina per presentare i loro problemi, ma era da qualche tempo che non accadeva.

Lunedì gli attivisti hanno chiesto all’amministrazione di investire 4 milioni di euro nell’edilizia popolare per recuperare alloggi sfitti che non possono essere assegnati e costruirne di nuovi in modo da rispondere alle necessità di molti nuclei che faticano a trovare un appartamento e a pagare l’affitto. "Basta sfratti" hanno urlato interrompendo i lavori. Il presidente del Consiglio comunale Fabio Castagna ha offerto la parola a un rappresentante del gruppo, ma nessuno ha accettato di esporre per quale motivo si trovassero in aula, ricominciando a gridare "Quattro milioni, vogliamo quattro milioni" non appena i lavori sono ripresi con la consigliera Lidia Decembrino che presentava una istant question.

Dopo una sospensione dei lavori è stato il sindaco Michele Lissia a tentare una mediazione insieme all’assessore alla casa Francesco Brendolise. Il primo cittadino ha ascoltato le istanze di tutti coloro che protestavano e che alla fine se ne sono andati con una stretta di mano. I lavori del Consiglio comunale, però, si sono interrotti per un’ora e mezza. "Non si può consentire ad alcune persone di venire a protestare in aula - ha sottolineato Dante Labate di Fratelli d’Italia -. Il presidente del Consiglio avrebbe dovuto essere più rigido e allontare chi gridava. Il Consiglio comunale è una sede istituzionale, i manifestanti avrebbero potuto prendere un appuntamento con il sindaco e non bloccare i lavori dell’assemblea".

"Quella della casa è una delle "emergenze" della nostra città - ha detto il vescovo Corrado Sanguineti in occasione della celebrazione delle Sacre Spine -. È indispensabile non far mancare a nessuno una dimora per sé e per la famiglia". Da gennaio a giugno il tribunale di Pavia si è occupato di 264 cause di sfratto, soprattutto per morosità. E oggi alle 12 scadrà il termine per presentare la domanda per un alloggio popolare a Pavia e a Travacò Siccomario. Il bando prevede l’assegnazione di 25 case popolari: 23 delle quali a Pavia (con una prevalenza di 17 alloggi di proprietà del Comune e gli altri di Aler).