STEFANO ZANETTE
Cronaca

Omicidio a Pavia Est. Aggredito e ucciso. In manette l’amico: "Litigavano sempre"

A perdere la vita è stato il dominicano Julio Antonio Rosario Santos. Conviveva da una decina di anni con Fausto Baiguera. I conoscenti: "Ci aspettavamo che sarebbe finita così".

Omicidio a Pavia Est. Aggredito e ucciso. In manette l’amico: "Litigavano sempre"

Omicidio a Pavia Est. Aggredito e ucciso. In manette l’amico: "Litigavano sempre"

"Purtroppo mi aspettavo che sarebbe finita così, che sarebbe successo qualcosa di grave". "Continuavano a litigare, sia in casa che anche al bar". "Si vedevano sempre insieme, ma litigavano". Tra i vicini di casa e chi frequenta i bar di viale Cremona, non c’è troppo stupore per il tragico epilogo scoperto ieri poco prima dell’alba. Nella palazzina al numero civico 81, all’angolo con via Torello Da Strada, vivevano insieme pare già da una decina d’anni, anche se forse in modo non sempre continuativo, sia la vittima, Julio Antonio Rosario Santos, 36enne di nazionalità dominicana, sia il presunto responsabile, Fausto Baiguera, 69 anni. Quali fossero i rapporti tra i due, per le indagini è ancora in corso di accertamento. Per qualche vicino il dominicano faceva da badante al più anziano, per altri erano compagni, in ogni caso conviventi nella casa di proprietà del 69enne, una palazzina su due piani, al piano terra una sorta di deposito, al primo piano l’appartamento, al quale si accede da una ripida scala esterna con ringhiera sul retro. "Adesso mi pare che non lavorasse più - riferisce un conoscente in strada riferendosi a Fausto Baiguera - ma aveva un’impresa di pulizie, per la quale saltuariamente aveva lavorato anche l’amico dominicano, che però aveva dei problemi, di certo con l’alcol ma forse non solo". Il bar quasi a fianco della loro casa ieri era chiuso, ma i due ci andavano spesso, pare poi cacciati più volte per i ripetuti litigi. Il 36enne trovato ormai privo di vita ieri mattina verso le 5 appena fuori dal cancelletto di casa, era stato sposato e aveva avuto dei figli prima di separarsi, anche altri suoi parenti vivono in città e in particolare un fratello è arrivato ieri mattina in viale Cremona, avvisato per la tragica morte. Una morte ancora da chiarire, perché anche se è subito parsa sospetta al rinvenimento del cadavere, non c’erano in realtà sul corpo segni evidenti di traumi che potessero aver provocato il decesso.

Ma il 69enne, raggiunto all’interno dell’abitazione, avrebbe riferito nell’immediatezza, in modo confuso, di averlo colpito alla testa al culmine di una lite nella notte e di averlo poi spostato in strada. Non una confessione, non solo non valida ma anche poco circostanziata, senza specificare con cosa lo avrebbe colpito. Lo stato confusionale del 69enne è poi peggiorato, tanto che al posto di essere accompagnato dai carabinieri in caserma per ricostruire l’accaduto, è stato prima portato in ospedale. La Procura ha comunque aperto il fascicolo per omicidio e il 69enne è stato raggiunto dall’avvocato, quindi subito indagato e poi nel pomeriggio è scattato l’arresto con il successivo trasferimento in carcere. Di corporatura molto esile, all’apparenza più anziano dei non ancora compiuti 70 anni, può aver ucciso il 36enne e trascinato il corpo in strada? La causa del decesso dovrà comunque essere stabilita dall’autopsia che dovrebbe essere effettuata già oggi all’Istituto di medicina legale di Pavia, dove il corpo è stato spostato nella tarda mattinata, dopo essere rimasto a lungo in strada, ma ben coperto da un gazebo con teli posti a protezione del lavoro dei carabinieri e del medico legale che ha effettuato la ricognizione sul posto. L’abitazione è stata poi posta sotto sequestro, con i sigilli ben visibili sul cancelletto.