
Volante polizia davanti al pronto soccorso ospedale Vigevano
Un dato molto preoccupante. Sono stati 5 gli omicidi commessi in Lomellina da inizio anno, un riscontro che non trova precedenti nemmeno negli anni nei quali nell’area si sono consumati scontri tra diverse fazioni della malavita organizzata. Sei se si va indietro solo al novembre 2022. Un dato accomuna la gran parte dei casi: l’ambiente nel quale si sono consumati, la famiglia o la cerchia dei conoscenti più stretti.
La prima vittima del nuovo anno è stata Mohamed Ibrahim Mansour, 43 anni, il cui corpo carbonizzato era stato rinvenuto da un cacciatore in un’auto nelle campagne tra la frazione Morsella di Vigevano ed il territorio di Gambolò. Le indagini dei carabinieri hanno accertato le responsabilità del padre, della madre, dei due fratelli e del compagno di una delle sorelle, anch’essa indagata, della giovane da cui Mansour aveva avuto una figlia della quale voleva l’affido. L’uomo era stato ucciso con tre colpi di fucile ed uno di pistola.
Poi, a inizio marzo, è stata la volta di Chistian Ikogwe, 25 anni, operaio nigeriano, morto in seguito alle coltellate inferte da Antonio Canale, 46 anni, figlio della donna che alla vittima e al fratello aveva affittato un alloggio alla Cascina Montericco di Mortara. Con lei i due avevano avuto un durissimo diverbio: la donna aveva chiesto aiuto al figlio e nella colluttazione era spuntato il coltello.
L’11 marzo a Cilavegna Mauro Casazza, 67 anni, parrucchiere in pensione, aveva sparato alla moglie che stava dormendo e, pensando di averla uccisa, si era suicidato. La donna era sopravvissuta solo pochi giorni. La settimana scorsa infine a Scaldasole è stata uccisa Anila Ruci, 38 anni, badante albanese: per il suo omicidio è stato arrestato il convivente, Osman Bilyhu, 31 anni.
Dopo poche ore a Vigevano Angel Albaredo Mejila, 28 anni, peruviano, era stato massacrato di botte da Mario Arteaga Rodriguez, compagno della sorella: l’uomo la stava aggredendo col televisore.