MANUELA MARZIANI
Cronaca

Mastroianni lo visitò. Storico casalinghi chiude

A fine anno il titolare di Pettenghi cessa l’attività che ha oltre 120 anni di vita. Da Maria De Filippi a Umberto Veronesi: ma la clientela ormai non c’è più. .

Cessata attività: dopo oltre un secolo Pettenghi, negozio di casalinghi di corso Cavour, chiude. A fine anno Maurizio Sturla, che da 43 anni è dietro al bancone, abbasserà definitivamente la saracinesca. "Il sol pensiero mi mette tristezza – racconta il 62enne che, alla morte prematura del padre Oreste, ha abbandonato gli studi universitari e si è rimboccato le maniche in negozio –. L’altra notte sono rimasto in negozio fino alle 2 per fare le vetrine. Lavorando mi sono venuti in mano dei cataloghi del 1970 e mi sono stupito di come in 50 anni sia cambiato il costo della vita. I prodotti sono rincarati del 300% e, se un tempo potevamo contare su rappresentanti di casalinghi che ci offrivano prodotti di qualità eccelsa, oggi ci saranno due ditte valide che difficilmente consegnano un ordine completo". Pettenghi O. (lo zio del nonno Romeo) si legge da 120 anni sull’insegna.

"Ho lasciato il nome Oreste in omaggio a mio padre – aggiunge –. Ho iniziato a lavorare con mio nonno, quando avevo 13 anni. Con mio padre, il primo a Pavia a installare le porte blindate, andavo a ripararle. Quando è mancato a 46 anni in un incidente, mia madre Anna Maria Becchi, che ha 88 anni, ha avuto un ruolo importante in negozio".

Negli anni sono stati diversi i nomi noti che hanno varcato la porta del negozio: "Sono cresciuto con Maria De Filippi; un giorno, quando era già famosa, è entrata per acquistare un servizio di piatti. Marcello Mastroianni, invece, mentre girava Fantasma d’amore, aveva mal di denti e non riusciva a mangiare. È venuto ad acquistare un masticatore che sminuzzava il cibo. Anche il professor Umberto Veronesi, un giorno in cui il figlio cantava al Fraschini, ha acquistato una batteria di pentole e si è complimentato per le vetrine. Maurizio Mosca mi punzecchiava per la mia fede interista".

Tempi andati. "Dalla Minerva a piazza della Vittoria, c’era un negozio più bello dell’altro. Mi rimane il magone guardando portar via le mie macchine elettroniche per riprodurre le chiavi".