
Il sindaco di Pavia, Fabrizio Fracassi
Pavia, 2 giugno 2021 – Un messaggio inoltrato in una data non casuale, il 2 giugno in cui vengono conferite le onorificenze al merito della Repubblica italiana. E proprio mentre il prefetto Rosalba Scialla nominava i nuovi cavalieri, il sindaco di Pavia, Fabrizio Fracassi scriveva al presidente del Consiglio Mario Draghi per chiedergli che venisse cancellata l'onorificenza di "Cavaliere di Gran Croce" della Repubblica italiana conferita nel 1969 al maresciallo Tito. "Il 10 febbraio scorso, in occasione del Giorno del Ricordo, istituito per commemorare le vittime dell’odiosa strage delle foibe – ha scritto Fracassi -, ho constatato un fatto che mi ha sconcertato: il maresciallo jugoslavo Josip Broz Tito, tra gli ispiratori di quei crimini contro l’umanità, compare tuttora nel registro dell’Ordine al merito della Repubblica italiana come Cavaliere di Gran Croce. Fu infatti insignito il 2 ottobre 1969, dall’allora presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat. Mi creda: non sono persona che abusa del termine 'scandalo', ma non vedo come descrivere in altro modo questo riconoscimento, che offende le donne e gli uomini dall’immenso valore, umano e professionale, che condividono quel registro, e che insulta soprattutto le famiglie delle vittime di quel massacro, e più estensivamente tutti gli italiani. Gli eccidi ai danni di militari e civili del Friuli Venezia Giulia, della Dalmazia e del Quarnaro, compiuti tra il 1943 ed il 1945, sono una ferita ancora viva e lacerante, che rappresenta una delle pagine più buie della nostra storia". Da qui la richiesta che era già stata preannunciata il 10 febbraio scorso, dopo aver ascoltato nel corso della cerimonia che si era svolta in Prefettura, le parole di un’esule giuliano-dalmata. “L’onorificenza al maresciallo Tito va ritirata – ha chiesto il sindaco al premier Draghi -. La stessa legge istitutiva dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana prevede che possa essere fatto, per indegnità, ed esistono anche illustri precedenti: nell’ottobre 2012 la Gran Croce al merito conferita al presidente siriano Bashar al-Assad è stata revocata proprio su iniziativa dell’allora presidente del Consiglio. Le chiedo, quindi, come da sua prerogativa, di farsi promotore di una omologa iniziativa, per amore del Paese e per rispetto della storia”.