MANUELA MARZIANI
Cronaca

Era in carcere per maltrattamenti, esce e torna a minacciare i genitori: arrestato di nuovo

Villanterio, l’uomo ha ricominciato con le vessazioni contro gli anziani anche brandendo un coltello: “Vi ammazzo, dovete andarvene”, ha detto, pretendendo la loro casa

L'uomo è stato nuovamente arrestato

L'uomo è stato nuovamente arrestato

Villanterio (Pavia) – Ha ripetutamente minacciato di morte gli anziani genitori. Lo ha fatto a parole e anche mostrando un coltello custodito nella cintura. Aveva un unico obiettivo: voleva che gli lasciassero la loro casa dove lo ospitavano. Protagonista un quarantaseienne di Villanterio che da appena due mesi era stato scarcerato dopo aver scontato un anno in cella proprio per maltrattamenti.

Disoccupato e già noto alle forze dell’ordine per le sue condotte violente, quando per lui si sono aperte le porte del carcere era stato accolto dai genitori, ma giovedì ha ricominciato a minacciarli. "Vi ammazzo. Dovete andarvene", ripeteva. A casa degli anziani che hanno 80 e 84 anni e alcuni problemi di salute sono così arrivati i carabinieri della locale stazione che, al termine degli accertamenti, hanno tratto in arresto il figlio in flagranza di reato.

In realtà le minacce e le vessazioni nei confronti dei due anziani coniugi andavano avanti da una decina d’anni. Da quanto è emerso, infatti, erano già in atto dal 2015 e si erano interrotti solo per un breve periodo tra il maggio 2023 e l’aprile 2024. Non a caso in quegli undici mesi il 46enne era stato in carcere per la condanna definitiva per i maltrattamenti che i genitori avevano denunciato fin dal 2020. Prima di procedere alla denuncia però gli ottantenni hanno provato di tutto. Più volte, infatti, i carabinieri sono stati chiamati dai vicini che sentivano urla e minacce provenire dalla casa degli anziani. Anche i militari, durante i loro interventi, sembra siano stati minacciati dal quarantaseienne che alzava facilmente il gomito e non ragionava più, fino a perdere le staffe.

Ripetutamente i carabinieri hanno inviato rapporti alla Procura e a fine 2020 il gip ha firmato un ordine di custodia cautelare. Quando la sentenza di condanna è diventata definitiva, per lui si sono aperte le porte del carcere. L’auspicio era che, stando in cella, potesse riflettere. Invece appena uscito è ricascato nel medesimo reato e di conseguenza, al termine delle formalità di rito, è stato nuovamente accompagnato alla casa circondariale di Pavia.