
Arrivando da Pavia, lungo il cammino lento della via Francigena, che si snoda da Canterbury a Roma, si scoprono le bellezze del territorio lodigiano. Una terra che ospita itinerari, percorribili a piedi o in bicicletta, su cui, ogni anno, transitano migliaia di persone. Sono pellegrini in cerca di vacanze alternative e di raccoglimento. Colpisce il lungo cammino di strade bianche che proseguono lungo l’argine del fiume Lambro e del fiume Po. Percorsi che conducono al capoluogo emiliano attraverso la storia. La Francigena entra nel lodigiano in località Ponte di Mariotto e dal ponte del Lambro si percorre l’argine, lasciando sulla sinistra Orio Litta. Poco distante dal municipio del paese, allestito nella suggestiva ex Cascina Aione, c’è un ostello comunale realizzato all’interno della Grangia dei benedettini (ex cascina San Pietro). Le stanze per i viandanti contengono il necessario per sostare durante i pellegrinaggi. Da lì si può cogliere un tramonto magico sulla bassa padana. A seguire, sull’argine maestro del Po, camminando per quattro chilometri, nel silenzio e nella natura, si incontrano Corte Sant’Andrea di Senna Lodigiana e l’ostello Transitum Padi. Si tratta di una struttura parrocchiale, gestita da volontari e che, nel tempo, è stata allestita con ogni comfort. Corte Sant’Andrea, XXXIX posto tappa nell’itinerario, ha un fascino incredibile, i palazzi parlano da soli e vedere l’alba in quel punto del pellegrinaggio è un’esperienza da provare. A Senna si deve visitare la Chiesa di Santa Maria in Galilea. Una leggenda racconta che le bassure intorno erano occupate da un immenso specchio d’acqua, il lago Gerundo. Una principessa, in barca sullo specchio d’acqua, fu sorpresa da una tempesta e vistasi in grave pericolo, raccomandò la sua anima alla Madonna. Riuscì ad aggrapparsi ad un tronco galleggiante ed a salvarsi. Per ringraziare la Vergine dell’aiuto ricevuto, la donna fece innalzare un tempio, cioè l’attuale chiesa. Da lì, sulla Francigena, è tutto argine: un percorso lungo il Po, verso Guardamiglio, San Rocco al Porto e infine Piacenza, in Emilia. Per i più avventurosi è possibile arrivare da Corte Sant’Andrea al Piacentino attraverso il guado del fiume percorribile in barca. Paola Arensi