La torre franata nel 1989 "Con la realtà virtuale è stata sanata una ferita"

Alla celebrazione in memoria delle quattro vittime rimaste sotto le macerie il “sopravvissuto“ don Matteo Zambuto ha testato la ricostruzione in 3D.

La torre franata nel 1989  "Con la realtà virtuale  è stata sanata una ferita"

La torre franata nel 1989 "Con la realtà virtuale è stata sanata una ferita"

di Manuela Marziani

"È stata un’emozione fortissima rivedere la torre e, quando ho toccato la parte più alta e ho sentito le campane, pensavo fossero quelle vere". Don Matteo Zambuto ieri ha partecipato con gli studenti dello scientifico Taramelli al ricordo delle vittime del crollo della torre civica e ha visto la ricostruzione virtuale in 3D dell’edificio-simbolo della città, franato improvvisamente il 17 marzo 1989.

"Il progetto di ricostruzione è stato realizzato da tre miei amici di vecchia data, Gabriele Rossi, Fulvio Facchera e Claudio Cantoni – ha aggiunto don Zambuto – Grazie alla tecnologia hanno sanato una ferita della città". Don Matteo si sente un sopravvissuto, abitava vicino a piazza Duomo e dopo la prima ora di lezione era solito andare a comprare il giornale dall’edicolante Pia Casella Comaschi. "Sono stato trattenuto a scuola – ha ricordato il sacerdote – Altrimenti sarei rimasto anch’io sotto le macerie come accaduto alla simpaticissima signora, a Giulio Fontana colpito da un sasso e alle due ragazze di San Genesio Adriana Uggetti e Barbara Cassani che avevano 18 e 17 anni, l’età dei miei ragazzi. Loro hanno sentito parlare della torre crollata quando i loro genitori erano a scuola. Solo un mio studente stava andando a Londra quando è stato raggiunto dalla notizia e con lui c’era una delle figlie delle vittime".

Ricordi indelebili come quelli di chi si trovava in chiesa al momento del disastro. "Anche a distanza di decenni è vivo e toccante il ricordo di questa fatalità – ha aggiunto il sindaco Fabrizio Fracassi – Quattro persone non sono più fra noi fisicamente ma continuano a far parte della nostra comunità, vivono attraverso chi voleva loro bene e attraverso la memoria di chi, pur non avendoli conosciuti in vita, ogni 17 marzo li celebra e li ricorda".

Grazie a tre imprenditori pavesi e alla tecnologia la torre si potrà vedere di nuovo. Tre app consentiranno di rivederla accanto al Duomo grazie a un apposito visore o con uno smartphone. "Un viaggio nel tempo che ha per obiettivo rendere vivo un luogo che è parte della memoria collettiva della città", sostengono gli sviluppatori. Ma i ragazzi si chiedono: "Come mai non è stata ricostruita?".