
di Manuela Marziani
"È stata un’emozione fortissima rivedere la torre e, quando ho toccato la parte più alta e ho sentito le campane, pensavo fossero quelle vere". Don Matteo Zambuto ieri ha partecipato con gli studenti dello scientifico Taramelli al ricordo delle vittime del crollo della torre civica e ha visto la ricostruzione virtuale in 3D dell’edificio-simbolo della città, franato improvvisamente il 17 marzo 1989.
"Il progetto di ricostruzione è stato realizzato da tre miei amici di vecchia data, Gabriele Rossi, Fulvio Facchera e Claudio Cantoni – ha aggiunto don Zambuto – Grazie alla tecnologia hanno sanato una ferita della città". Don Matteo si sente un sopravvissuto, abitava vicino a piazza Duomo e dopo la prima ora di lezione era solito andare a comprare il giornale dall’edicolante Pia Casella Comaschi. "Sono stato trattenuto a scuola – ha ricordato il sacerdote – Altrimenti sarei rimasto anch’io sotto le macerie come accaduto alla simpaticissima signora, a Giulio Fontana colpito da un sasso e alle due ragazze di San Genesio Adriana Uggetti e Barbara Cassani che avevano 18 e 17 anni, l’età dei miei ragazzi. Loro hanno sentito parlare della torre crollata quando i loro genitori erano a scuola. Solo un mio studente stava andando a Londra quando è stato raggiunto dalla notizia e con lui c’era una delle figlie delle vittime".
Ricordi indelebili come quelli di chi si trovava in chiesa al momento del disastro. "Anche a distanza di decenni è vivo e toccante il ricordo di questa fatalità – ha aggiunto il sindaco Fabrizio Fracassi – Quattro persone non sono più fra noi fisicamente ma continuano a far parte della nostra comunità, vivono attraverso chi voleva loro bene e attraverso la memoria di chi, pur non avendoli conosciuti in vita, ogni 17 marzo li celebra e li ricorda".
Grazie a tre imprenditori pavesi e alla tecnologia la torre si potrà vedere di nuovo. Tre app consentiranno di rivederla accanto al Duomo grazie a un apposito visore o con uno smartphone. "Un viaggio nel tempo che ha per obiettivo rendere vivo un luogo che è parte della memoria collettiva della città", sostengono gli sviluppatori. Ma i ragazzi si chiedono: "Come mai non è stata ricostruita?".