Albanese condannato a otto anni e mezzo di prigione per maltrattamenti sulla moglie, rintracciato dopo due giorni di ricerche e portato in carcere. Una brutta vicenda quella che vede protagonista un quarantenne che per anni ha perseguitato la moglie. Le condotte sono state violente e minacciose tanto che, oltre a percuotere la donna e a impedirle di ricorrere a visite mediche, la controllava nascondendole le chiavi di casa, il telefono cellulare e i documenti personali, fino a impedirle di vedere qualsiasi altra persona e persino di andare al lavoro. La moglie, inoltre, frequentemente veniva sopraffatta e costretta ad avere rapporti indesiderati nonostante la resistenza fisica e verbale da lei opposta e nonostante la presenza delle figlie minorenni. Nei primi mesi dello scorso anno la donna ha deciso di rivolgersi ai carabinieri e poi si è allontanata da casa per evitare la vendetta del marito che, grazie a questa denuncia, è stato condannato dal Tribunale di Cremona a otto anni e sei mesi di prigione. Tuttavia la sentenza è diventata definitiva a settembre e nel frattempo l’uomo ha cercato insistentemente la moglie e i figli, arrivando a minacciare anche le insegnanti e a promettere che avrebbe dato fuoco a tutti. Per queste minacce oggi si ritrova di nuovo indagato. Nel frattempo la condanna è diventata esecutiva e la polizia di Stato lo è andato a prendere. Sono serviti due giorni di serrate ricerche per arrivare a mettere le manette al quarantenne, che è infine stato arrestato e portato in carcere a Ca’ del Ferro.
Pier Giorgio Ruggeri