
La disputa tra Rivolta e Felmar. Fare la pace costa un milione
"Il Consiglio comunale ha ratificato l’accordo che pone fine al contenzioso fra il Comune di Rivolta d’Adda e la Felmar, la società che si occupa dell’ampliamento della Faster, il gigante dell’elettromeccanica con sede nella cittadina. "Una situazione insostenibile urbanisticamente parlando, lasciata dalla precedente Amministrazione in via Ariosto – ha detto il sindaco Giovanni Sgroi – che ha reso inevitabile un’ordinanza che intima alla Felmar la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi in riferimento a opere di urbanizzazione, fra cui una strada e un parcheggio, realizzate in assenza di titolo abilitativo".
Da lì ha avuto origine il contenzioso, finito davanti al Tar di Brescia che, con un primo pronunciamento lo scorso anno, ha sospeso l’efficacia dell’ordinanza fissando per il 28 giugno l’udienza per la trattazione nel merito. Udienza che non si è tenuta perché dopo 15 mesi di incontri è stato raggiunto un accordo. Nell’elenco dei benefici per il Comune spicca la somma di un milione e 25mila euro come contributo straordinario corrisposto da FelmarFaster alla comunità, di cui 200mila euro già versati e il restante a fine pratica, mentre la Felmar sana le opere realizzate pagando gli oneri e attiva un percorso per il completamento dell’ampliamento della Faster. Inoltre la multinazionale pagherà le spese legali al Comune.
Il gruppo di minoranza si è astenuto: "Non possiamo – ha dichiarato Francesca Mapelli – votare contro un milione che entra nelle casse comunali, ma non sposiamo le modalità d’interlocuzione che la maggioranza ha scelto in questa vicenda e che applica anche ad altri privati". Un intervento, quello della consigliera, poco gradito dagli avversari politici.