MANUELA MARZIANI
Cronaca

La corruzione nel Pavese. Sigilli a ville con piscina: "Troppo vicine al cimitero"

Il sequestro a San Genesio scaturisce di nuovo dall’inchiesta Clean II. Perquisizioni alla Edilproject e nelle case dei due soci e del direttore lavori.

Il sequestro a San Genesio scaturisce di nuovo dall’inchiesta Clean II. Perquisizioni alla Edilproject e nelle case dei due soci e del direttore lavori.

Il sequestro a San Genesio scaturisce di nuovo dall’inchiesta Clean II. Perquisizioni alla Edilproject e nelle case dei due soci e del direttore lavori.

SAN GENESIO (Pavia)Due ville con piscina in via di costruzione a San Genesio sono state poste sotto sequestro dalla Gdf. Il provvedimento è scattato nell’ambito dell’indagine Clean II della Procura di Pavia su presunti casi di corruzione che avrebbero coinvolto rappresentanti delle forze dell’ordine e imprenditori. Gli immobili, sequestrati su provvedimento del gip del Tribunale di Pavia, "sono stati edificati nell’ambito del piano di lottizzazione denominato “R1 Seconda parte“ – sottolinea una nota della Procura – riguardante terreni delle società Du Port ed Edilproject, quest’ultima proprietaria dei due lotti su cui insistono le due ville".

Dai rilievi svolti infatti è emerso che parte delle ville ricade nella fascia di rispetto sottopoposta per legge a vincolo di inedificabilità assoluta in quanto collocata entro i 50 metri dal muro esterno dell’attigua area cimiteriale di San Genesio e Uniti". Sono in corso perquisizioni locali e domiciliari nella sede della Edilproject Snc, nelle residenze dei due soci amministratori e nell’abitazione di un professionista, progettista e direttore dei lavori. I tre sono indagati con l’accusa di aver violato due articoli riguardanti la lottizzazione abusiva e le sanzioni penali relative all’attività edilizia.

L’indagine Clean II ha già portato alla condanna a 4 anni e 6 mesi per corruzione e stalking di Antonio Scoppetta, carabiniere forestale di Pavia e già componente del Nucleo di polizia giudiziaria in Procura. In concomitanza è stato disposto il sequestro, finalizzato alla confisca di metà della villa di San Genesio venduta dall’imprenditore edile Carlo Boiocchi a Scoppetta a un prezzo dimezzato rispetto a quello di mercato, che era di 600mila euro: sconto che, secondo l’accusa, avrebbe garantito all’imprenditore protezioni in caso di controlli nei suoi cantieri. Per Boiocchi, accusato di induzione a dare e promettere utilità, è stata accettata la richiesta di messa alla prova, concessa per un mese. In un altro processo con rito ordinario sono imputati Maurizio Pappalardo, ufficiale dell’Arma in congedo, e Daniele Ziri, carabiniere dell’Ispettorato del lavoro.

Intanto Fabrizio Comini, avvocato del gruppo San Genesio Futura, è stato denunciato per diffamazione dall’imprenditore Gianluca Di Bartolo, socio dell’ex eurodeputato leghista Angelo Ciocca: "Ho raccontato quello che è accaduto nel Comune, che andrà a processo in Clean I. La divulgazione non si ammutolisce con le denunce".

Manuela Marziani