MANUELA MARZIANI
Cronaca

La città saluta Itala Achilli: "In cucina finché c’è testa"

Così diceva a 93 anni la storica anima dell’omonima trattoria di via Aselli. Dal 1968 nel suo locale sono passate generazioni di studenti, lavoratori e vip.

La città saluta Itala Achilli: "In cucina finché c’è testa"

La città saluta Itala Achilli: "In cucina finché c’è testa"

Si è spenta la fiamma dei fornelli della Trattoria Achilli. Quel piccolo regno di via Aselli arredato come una cucina di casa non ha più la sua regina, Itala Achilli. Dopo 55 anni trascorsi nel locale gestito insieme alla sorella Renata di 82 anni e altri 16 passati in un’altra trattoria di via Lovati con il marito e gli zii, la 93enne è mancata. "Il lavoro ci tiene vive", aveva detto Itala l’anno scorso. E di lavoro le due sorelle ne facevano tanto. Appassionata di cucina, un’arte che aveva imparato dalla madre, Itala dal momento in cui aveva indossato il grembiule non lo aveva mai più abbandonato. Neppure per godersi la tanto agognata pensione, tornando al paese da dove erano arrivate, San Damiano al Colle.

"Non chiudiamo mai – aveva raccontato la sorella Renata – Una volta andavamo a fare dei viaggi. Adesso non più". Itala era arrivata a Pavia nel 1952, quando aveva appena 22 anni, e aveva cominciato a lavorare in via Lovati. "I locali della trattoria non erano nostri, eravamo in affitto. Per questo ce ne siamo andati. Via noi è entrato un altro ristoratore, che è durato meno di un anno. Adesso al posto del ristorante, ci sono delle case".

L’età avanzata, le difficoltà dovute prima al Covid e poi ai rincari delle utenze avrebbero potuto indurre Itala ad abbandonare i fornelli. I figli Lino e Igor Bernuzzi più volte avevano provato a convincerla, ma non c’era mai stato verso. "Finché avremo le energie e la testa, continueremo a lavorare – aveva detto Itala un anno fa – Quando non ce la faremo più, venderemo a chi vorrà portare avanti il nome della trattoria Achilli. Non è facile trovare qualcuno".

Trattoria storica e punto di riferimento per un intero quartiere che può contare sul locale per far consegnare un pacco, mangiare un buon piatto anche se è in condizioni di fragilità o semplicemente ricevere un sorriso: la Achilli è un’istituzione. "Tutti ci vogliono bene", aveva ammesso Renata. E tutti adesso si sentono un po’ più soli senza il grembiule e gli occhi vispi di Itala, che parlavano anche senza che proferisse parola.