REDAZIONE PAVIA

Investito dall’autocisterna, "chi ha visto racconti"

Accorato appello del padre del ragazzino di undici anni travolto e ucciso sabato mattina

"Non voglio sentir parlare di disgrazia: era evitabile. Ora è davvero importante che i testimoni si mettano una mano sulla coscienza e raccontino cos’hanno visto". È l’appello di Roy Camellini, il papà di Richard, il ragazzo di 11 anni investito mortalmente da un’autocisterna sabato mattina tra via Papa Giovanni XXIII e corso Rosselli a Voghera. La Polizia locale sta indagando per chiarire la dinamica, invitando i testimoni a farsi avanti. Qualcuno è stato già sentito. "Non posso pensare che mio figlio sia morto solo perché per legge non c’è l’obbligo di uno specchio o di dispositivi di sicurezza che permettano di evitare i punti ciechi di un camion – dice il padre di Richard –. Siamo alla ricerca di testimoni, perché a livello umano ho visto forti reazioni da estranei, che hanno lasciato fiori e messaggi, ma fare una dichiarazione, raccontare quello che si è visto, può far la differenza e dare più onore e giustizia a mio figlio e a tutti i bambini che potrebbero perdere la vita in questa maniera atroce".

Il padre e la madre di Richard sono assistiti rispettivamente dagli avvocati Gianfranco Ercolani e Simona Virgilio: entrambi non hanno nominato periti di parte per l’autopsia (che si è svolta ieri), si attenderà quindi il deposito degli atti. Intanto, domani alle 10 in Duomo ci sarà l’ultimo saluto a Richard. Per le norme anti-Covid, l’accesso alla cattedrale è consentito a circa 200 persone. Nella piazza saranno collocate sedie. Maria Teresa Lopez, dirigente dell’Istituto Sandro Pertini, presso la cui succursale Don Orione Richard frequentava da poco la prima media, ha procurato palloncini bianchi da consegnare ai compagni per farli volare in cielo. Per il futuro c’è l’idea di piantare un albero nel giardino scolastico in sua memoria.

Nicoletta Pisanu