M.M.
Cronaca

Pavia, via libera al potenziamento dell’inceneritore. A rischio la produzione di riso della zona

Sconfitti ambientalisti, residenti e risicoltori: la zona in cui sorgerà il termovalorizzatore è a forte vocazione agricola. L’impianto, tuttavia, produrrà cinque volte l’energia ricavata del precedente

Gabriele Grossi, presidente dell'associazione agricola “Vivo la Bassa” che si oppone all'ampliamento dell'inceneritore

Gabriele Grossi, presidente dell'associazione agricola “Vivo la Bassa” che si oppone all'ampliamento dell'inceneritore

Petizioni, lettere e opposizioni non sono riuscite a fermare l’iter per il triplicamento dell’inceneritore. Nemmeno i presìdi in piazza del comitato “Vivo la Bassa”, presieduto da Gabriele Grossi (nella foto).

Il progetto di cui si parla da otto anni è arrivato alla fase finale nonostante le proteste degli ambientalisti e la ferma opposizione di alcuni Comuni.

Dopo le bonifiche dei terreni e della falda, la Conferenza dei servizi ha dato il proprio benestare. L’impianto, che prevede un investimento di 160 milioni da parte del gestore A2a, porterà alla costruzione di un termovalorizzatore dove entreranno 230mila tonnellate di rifiuti, 100mila in più di quelle ora conferite nel sito, che saranno bruciate al 99% ricavando 200mila megawatt l’anno di energia elettrica contro gli attuali 40mila.

"Occorreva fare bonifiche nel sito dove deve sorgere il nuovo termovalorizzatore – spiega il sindaco Angelino Dossena – Questi interventi sono conclusi, se n’è parlato la scorsa settimana in Conferenza dei servizi con Arpa e Provincia, dove è stato deciso che il problema è risolto".

Nella falda erano stati trovati solventi clorurati e in una parte di terreno diossine, furani, mercurio e bario. Eliminarli rappresentava la condizione essenziale per procedere. "Ora l’iter si dovrebbe sbloccare – anticipa Dossena – Il nuovo impianto potenzierà lo smaltimento con un sistema più moderno". Dai documenti di A2a l’attuale impianto situato nelle vicinanze di Corteolona, in un centro integrato per il trattamento dei rifiuti, ha ottenuto un’autorizzazione nel 2000 e la realizzazione è iniziata nell’aprile 2002. Sono state conferite 63.409,96 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi, producendo 51.619,500 megawatt nel 2021 e dando energia elettrica a 30mila famiglie.

Ma a ottobre 2023 Confagricoltura aveva scritto alla Regione chiedendo di fermare il raddoppio dell’inceneritore del Centro integrato della località Manzola Fornace perché sorgerebbe in una zona a forte vocazione agricola, dove si produce riso biologico e di qualità.