Il percorso giudicato prima buio, poi troppo illuminato. Ora ritenuti pericolosi i lampioni ad altezza d’uomo

La ciclabile da Borgo Ticino alla Chiavica è al centro delle polemiche per l'eccessiva illuminazione e la presenza di lampioni considerati pericolosi. I residenti lamentano il numero e la posizione inadeguata delle luci, mentre alcuni ciclisti ne apprezzano la necessità d'inverno.

Prima al buio, poi troppo illuminata e ora coi lampioni ritenuti pericolosi. È sempre sotto i riflettori la ciclabile che da Borgo Ticino porta alla Chiavica, frazione di Travacò Siccomario. Anni fa quel tratto che permette ai residenti del piccolo centro di raggiungere il capoluogo in sicurezza era diventato famoso perché avrebbe dovuto essere il primo ad avere un asfalto che incamera di giorno i raggi del sole per emettere radiazioni luminose di notte. Accantonata l’idea, si è puntato sui più tradizionali lampioncini a led. "Troppi – secondo alcuni cittadini – Soprattutto perché pochi ciclisti usano la pista di notte". In realtà d’inverno chi rientra dal lavoro ha bisogno dell’illuminazione ed è necessario che le luci non disturbino la fauna. Ma c’è chi si è accorto di lampioni ad altezza d’uomo e li ha ritenuti troppo pericolosi: "Sono molto brutti e troppo vicini alla pista".