Il caso delle molestie in Ateneo: "Esempio di violenza di genere aggravata dal ruolo di potere"

A Pavia il presidio di “Non una di meno“ prende spunto dalla denuncia di undici specializzande

Il caso delle molestie in Ateneo: "Esempio di violenza di genere aggravata dal ruolo di potere"

Il caso delle molestie in Ateneo: "Esempio di violenza di genere aggravata dal ruolo di potere"

Una speciale lectio magistralis ai docenti dell’Università sotto i portici del cortile del Rettorato. L’ha tenuta ieri “Non una di meno“ che, dopo la denuncia di molestie di 11 specializzande di Medicina contro un primario del San Matteo, già direttore della Scuola di specialità, ha deciso di portare in piazza la piramide dello stupro, dove sono elencati tutti i comportamenti violenti.

"Anche i comportamenti più insignificanti – ha spiegato la referente Rossella Cabras – possono portare al femminicidio". Il primario al momento ha ricevuto dalla Procura un avviso di chiusura indagini per violenza sessuale aggravata dall’abuso di autorità, mentre l’Università ha archiviato l’indagine interna. "Vogliamo chiarezza – ha aggiunto Cabras – Nel 2020 le ragazze hanno denunciato e ora il caso è stato riaperto. La vigilanza che l’Ateneo applica non basta e non garantisce il supporto necessario alle donne che subiscono comportamenti non consoni da parte di professori o superiori. Una dinamica che si inquadra perfettamente nella violenza di genere nel senso più ampio e nel caso specifico è aggravata dalla posizione di potere".

La presidente di Medicina Cristina Tassorelli ha difeso il collega: "Professionista serio e rispettato dal punto di vista medico e scientifico". "Non può esserlo chi si comporta in questo modo con le studentesse – replica Cabras – È inconcepibile che l’Ateneo abbia nascosto la polvere sotto il tappeto. Non è certo il primo caso di cui siamo a conoscenza: esistono diverse situazioni inaccettabili che portano tante di noi a tacere, anche a causa della passività degli organi che governano le istituzioni".

Manuela Marziani