Gomorra lomellina, dai domiciliari pianificava crimini: portato in carcere

Nei guai uno dei ventiquattro destinatari di misura cautelare spiccata nell'ambito dell'operazione Cave canem

Nel 2021 in Italia sono avvenuti 114 femminicidi

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Gambolò (Pavia), 14 luglio 2016 - Dagli arresti domiciliari continuava a pianificare altre azioni criminali. Ed è così stato portato in carcere. P.B., 28enne residente a Gambolò, operaio edile, era agli arresti domiciliari da giovedì scorso, tra i 24 destinatari di misura cautelare nell'ambito dell'operazione Cave canem con la quale i carabinieri di Vigevano hanno assicurato alla giustizia il gruppo criminale che, nello stile della fiction Gomorra, mirava al controllo del territorio attraverso estorsioni messe in atto con incendi e danneggiamenti. Tra venerdì e domenica, mentre era appunto agli arresti domiciliari, è accusato di aver ripetutamente violato il divieto di comunicare con altre persone estranee al suo nucleo famigliare.

E, secondo le accuse dei carabinieri, comunicava con altri complici per pianificare «un'azione criminosa nei confronti di un imprenditore 44enne, già vittima di atti intimidatori emersi nel corso dell'attività investigativa, con la quale intendeva incendiargli la sua autovettura«. Il Tribunale di Pavia ha così emesso un provvedimento di sostituzione della misura cautelare, dagli arresti domiciliari alla custodia in carcere, e P.B. è stato prelevato dalla  sua abitazione a Gambolò e portato alla casa circondariale di Vigevano.