
Lo sgombero del presidio animalista a Zinasco
Zinasco (Pavia), 17 dicembre 2024 – Respinto il ricorso di Cuori liberi e delle altre associazioni di protezione animale che chiedevano il risarcimento per l’abbattimento dei maiali che l’anno scorso si trovavano nel ‘santuario’ di Sairano, una frazione di Zinasco. Il giudice amministrativo della Lombardia non ha ritenuto ammissibili le ragioni degli animalisti che il 20 settembre dello scorso anno avevano tentato in ogni modo di salvare la vita a nove maiali impedendo l’ingresso delle forze dell’ordine e ha condanno le associazioni ricorrenti a rifondere Ats di Pavia e Regione Lombardia delle spese di giudizio.
Ma Lav e Lndc con la Rete dei santuari di animali liberi e il Rifugio Progetto Cuori Liberi annunciano ricorso al Consiglio di Stato per avere giustizia. “La sentenza del Tar Milano lascia sgomenti e preoccupati – commentano le associazioni -: nel dichiarare improcedibile il ricorso delle associazioni, le motivazioni portate dal tribunale amministrativo rimandano ai regolamenti europei ed alla necessità di preservare la salute pubblica e gli allevamenti della zona. Ma la peste suina africana non pone alcun problema di salute pubblica. E’ una malattia con un alto tasso di mortalità tra i maiali e per questo la risposta data alla conferma di un focolaio è quella dell’uccisione di tutti gli animali”.
Secondo il giudice amministrativo gli animali che si trovavano nel rifugio non avrebbero avuto possibilità di cura. “Gli animali erano accuditi ogni momento dai proprietari – hanno replicato le associazioni -, diversamente da quanto accade normalmente nei capannoni degli allevamenti. Piuttosto non c’è stato un intervento tempestivo da parte dei sanitari di Ats di Pavia che, quando chiamati per eseguire l’eutanasia su alcuni soggetti in sofferenza, come si fa anche per i cani e gatti di casa quando non ci sono alternative e la qualità della vita non è più dignitosa, non si sono recati immediatamente al rifugio arrivando il giorno dopo, quando ormai i soggetti in questione erano morti”.