
Assemblea al tramonto davanti ai cancelli del deposito. Il confronto si è reso necessario al termine di una giornata cominciata con un incontro in prefettura con Usb. Sul tavolo il sindacato ha messo una proposta: collocare in aspettativa anche per 4 mesi i facchini licenziati e ritirare le contestazioni disciplinari di 14 lavoratori. In cambio sarebbe stato smobilitato il presidio e da lunedì all’interno del magazzino l’attività sarebbe ripresa regolarmente. A questa possibile soluzione, di fronte a una vertenza che all’inizio di questa settimana è esplosa con l’azione di forza dei facchini saliti in cima agli scaffali, le cooperative hanno rilanciato proponendo per i quattro licenziati o un trasferimento in Basilicata o una buonuscita. "A Chignolo Po non li vogliono - ha detto Alaa Nasser di Usb - Al massimo potrebbero tenerli in un limbo e richiamarli soltanto nel caso in cui dovessero averne bisogno. Sono disposti a ritirare tutte le sanzioni disciplinari, come le denunce sporte, ma sui licenziamenti non ci sentono. Abbiamo rimesso la decisione nelle mani dell’assemblea", ha aggiunto Nasser. E l’assemblea ha deciso: la protesta prosegue. M.M.