
Rita e Giuseppe, genitori di Chiara Poggi
Pavia, 24 novembre 2019 - Anche Garlasco avrà la sua «panchina rossa», simbolo del contrasto alle violenze sulle donne. Ad inaugurarla, questa mattina alle 11.30 in piazza Garibaldi, sarà Rita Preda, la mamma di Chiara Poggi, la studentessa garlaschese uccisa il 13 agosto di dodici anni fa nella villa di famiglia in via Pascoli e per la quale, con sentenza definitiva, è stato condannato l’allora fidanzato della vittima, Alberto Stasi, oggi trentaseienne, che sta scontando la pena di 16 anni di reclusione nel carcere di Bollate (Milano).
L’amministrazione comunale del centro lomellino, guidata dal sindaco Pietro Farina, ha deciso di invitare Rita Preda all’evento che chiude la settimana mondiale dedicato ad un tema mai così di attualità. Non è previsto che la mamma di Chiara Poggi (che sarà affiancata dal marito Giuseppe) tenga un intervento ufficiale, ma la sola presenza attesterà la volontà di appoggiare l’evento. Sarà lei a togliere la copertura con il sindaco e l’assessore Isabella Panzarasa. La “panchina rossa“ di Garlasco sarà collocata in piazza Garibaldi, una scelta che è stata condivisa da tutte le forze presenti in Consiglio comunale.
La decisione di utilizzare proprio una panchina di colore rosso come simbolo di una violenza che, ancorché assurda, negli ultimi anni ha fatto registrare un’ impennata dei casi, ha lo scopo di far soffermare i passanti a riflettere e mantenere vivo il ricordo dei quella violenza. Chiara Poggi fu barbaramente assassinata nella sua abitazione, dove si trovava sola perché i genitori ed il fratello erano in montagna. Quella di Garlasco fu una vicenda che per una estate intera aveva occupato la ribalta nazionale, e successivamente interessò a lungo l’opinione pubblica. Con continui colpi di scena si è arrivati alla condanna definitiva del fidanzato della vittima. Alberto Stasi sino dal primo momento aveva proclamato la sua innocenza.