REDAZIONE PAVIA

Accusato di omicidio stradale. Il processo deve ripartire

Accusato di omicidio stradale. Il processo deve ripartire

Processo per omicidio stradale da rifare, limitatamente a una parte di condanna: quella relativa alla sanzione accessoria della sospensione della patente di guida. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso di un cinquantenne di Pavia e la richiesta del procuratore generale. Il ricorrente aveva patteggiato un anno e sei mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena, in tribunale a Pavia nel maggio 2023, per un incidente con esito mortale avvenuto a Bereguardo il 2 agosto 2022. Il giudice aveva disposto con la pena della reclusione anche la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente per due anni e otto mesi. Il ricorrente ha lamentato in Cassazione l’illegalità della pena, perché il giudice "ha omesso di motivare in ordine alla durata fissata partendo dal massimo edittale di anni quattro", si legge nel ricorso, un’osservazione condivisa anche dalla Procura generale che ha chiesto il rinvio a un nuovo giudizio. Gli ermellini hanno ritenuto fondato il ricorso. I giudici di terzo grado infatti nella loro decisione hanno rilevato che "la durata della sospensione è stata determinata in anni due e mesi otto, omettendo di indicare, anche solo per relationem, i parametri fattuali e giuridici sui quali si è fondata la determinazione della durata della pena accessoria", che indicano i giudici è stata determinata "non in misura pari o di poco superiore al minimo, né inferiore alla media senza fornire alcune motivazione in ordine ai criteri di commisurazione adottati". Così, la Cassazione ha annullato.

Nicoletta Pisanu