
Si chiamano “Emblematici provinciali“, ovvero iniziative di particolare rilevanza per il territorio. Dopo gli Emblematici maggiori con cui Fondazione Cariplo ha destinato a Pavia 8 milioni (altri arriveranno nel 2025), anche per il 2023 in collaborazione con le Fondazioni di Comunità si promuovono “Interventi emblematici provinciali“ cui la Fondazione ha destinato complessivamente 5milioni e 200mila euro. Per la provincia di Pavia il bando prevede un budget totale di 776mila euro, finalizzato a promuovere iniziative in grado di produrre un impatto significativo sulla qualità della vita della comunità e sulla promozione dello sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio di riferimento.
“Gli Interventi emblematici provinciali rappresentano un esempio concreto di attenzione verso i territori da parte di Fondazione Cariplo – spiegato il presidente Giovanni Azzone – Si tratta di risorse che ogni anno vengono messe a disposizione degli enti non profit di una provincia e che si aggiungono a quelle per i progetti che, tramite le Fondazioni di Comunità, vengono sostenuti attraverso i tradizionali bandi. Anche in questo caso, come per le risorse messe a disposizione ogni quattro anni per i cosiddetti “Progetti emblematici maggiori“, la chiave non è legata al budget ma al metodo: servono progetti e idee che tengano presenti i bisogni emergenti e che siano in grado di unire la comunità locale per dare significato agli interventi, per renderli operazioni di sistema".
Entrando nel dettaglio gli interventi che saranno ammessi al finanziamento (il bando scade il 31 ottobre) dovranno riguardare queste aree: lo sviluppo di comunità coese, solidali e sostenibili; il benessere sociale ed economico dei cittadini; la qualità ambientale del territorio.
“Fondazione Cariplo e Fondazione della Comunità della Provincia di Pavia grazie agli Interventi emblematici provinciali mettono in campo un ulteriore strumento di crescita per il nostro territorio, a disposizione di chi ha idee concrete per aumentare il benessere della comunità cioè degli ultimi, dei giovani, degli anziani, delle fasce fragili e deboli, dei poveri – aggiunge il presidente della Fondazione pavese, Giancarlo Albini – Un aiuto, sempre più mirato, per chi ha progetti capaci di creare nuove e significative relazioni all’interno del tessuto sociale. Per condividere competenze e per innescare il circolo virtuoso di una filantropia creativa e solidale".