Volontari in piazza nel segno dell’emergenza

Dalla Protezione civile all’Associazione Alpini, dalla Croce Rossa a Brianza3.0. Prove di soccorso per avvicinare i giovani al mondo del soccorso

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di Cristina Bertolini

Protezione civile in piazza dell’Arengario, con la campagna nazionale per le buone pratiche "Io non rischio". L’evento, alla sua dodicesima edizione, coinvolge circa 600 comuni. Ieri in Brianza si è svolta nelle piazze di Monza, Besana, Brugherio e Limbiate. I volontari hanno incontrato i cittadini per informarli sui rischi alluvionali e sismici e sui piani di emergenza dei vari comuni. Piazza Roma si è trasformata, per un giorno, in una sorta di cittadella della protezione civile, con il suo caleidoscopio di sfaccettature. Si spaziava dal corpo dei volontari della Protezione civile del Comune (guidata da Mario Stevanin), con le loro riconoscibilissime divise gialle, ai Vigili del fuoco, l’Associazione nazionale Alpini, sezione di Monza, come la sezione cittadina della Croce rossa e poi Brianza 3.0, diretta da Laura Valagussa che insegnava ai monzesi le pratiche di rianimazione cardio polmonare e l’uso del defibrillatore semi automatico, per cui non è più obbligatorio aver frequentato lo specifico corso (che però resta di grande utilità).

Come spiega Maria Gabriella Bove, volontaria di protezione civile, la giornata si è concentrata sul tema delle alluvioni e eventuali esondazioni del fiume Lambro, già accadute gli scorsi anni: "vogliamo informare e sensibilizzare la popolazione su cosa fare e cosa evitare assolutamente - spiega - non scendere mai in cantina e nei locali interrati per prendere o portare al sicuro oggetti. Piuttosto è necessario raggiungere i piani più alti, portando con sè una torcia, una radio per sentire eventuali comunicati di cessata emergenza, indumenti caldi, perché non si sa quanto si rimarrà bloccati, in attesa dei soccorritori. Non farsi prendere dal panico e ricordarsi di prestare aiuto a persone disabili e in difficoltà e animali". Grande afflusso di oltre studenti nel corso della mattinata, in particolare dell’istituto Mosè Bianchi, scuola polo per la diffusione delle prassi di protezione civile tra i più giovani. A loro i volontari hanno fatto provare i giochi di simulazione delle alterazioni visive che si manifestano quando si assumono droga o alcool, raccomandando di non mettersi alla guida dopo aver assunto alcool e stupefacenti. Anche la Polizia locale di Monza era presente in piazza, per proporsi non solo come ente sanzionatore, ma a tutela della comunità. Tanti i giovani e adulti che si sono avvicinati, incuriositi dalla presenza dei cani antidroga e dalle strumentazioni: i droni utilizzati per verifiche sull’edilizia ambientale e opere abusive o ricerca di persone scomparse e poi il test antidroga, l’alcooltest, strumento veloce per verificare la guida in stato di ebbrezza.

Attenzione allo street control: l’auto in movimento che legge le targhe e effettua controlli inconcrociati circa revisione e assicurazione. Come spiegano gli agenti, durante gli anni della pandemia molte persone hanno saltato la revisione dell’auto, dimenticandosene tutt’ora. Lo stesso vale in molti casi anche per il mancato pagamento dell’assicurazione. Mostrati ai passanti anche il velomatic (barra fissa che legge targa e velocità) e il telelaser (punto fermo con telecamere per la contestazione diretta delle infrazioni dei limiti di velocità).